Non riesco a piangere, qual è il problema?

Aggiornato il da Giada Paoli

Piango sempre. Sì, lo so, questo contraddice il titolo dell'articolo! Sono molto sensibile, quindi piangere è un modo per liberarmi delle mie emozioni. Tuttavia, alcune persone non riescono a piangere. Una persona a me cara mi ha detto di recente: "Perché io non riesco a piangere mentre tu sì? È in parte per lui che sto scrivendo questo articolo oggi. Per aiutarlo a capire cosa lo trattiene, perché le sue lacrime non scorrono. Spero che possa aiutare anche te e che questo blocco sia presto superato.

Non riesco a piangere, qual è il problema?

Perché quando voglio piangere non riesco a farlo?

Ci sono persone ipersensibili come me, che piangono molto, e poi ci sono quelli che sono incapaci di versare una sola lacrima. Non perché non vogliano, ma perché non ci riescono, come questa persona che conosco. So quindi quanto sia difficile e frustrante, soprattutto in momenti molto difficili come le fasi del lutto 😥.

Ma perché? Cos'è che rende alcune persone incapaci di far uscire il proprio pianto? Le risposte possono essere molteplici, a partire da un blocco emotivo importante.

Emozioni bloccate

Questa è la ragione numero 1 che ho citato al mio amico. Infatti, l'inibizione emotiva è spesso la causa principale della mancata uscita delle lacrime. Reprimendo tutti i sentimenti, si crea un vero e proprio blocco. A queste persone è stato spesso insegnato che mostrare le proprie emozioni è un segno di debolezza, quindi fanno di tutto per seppellirle nel profondo. Questa cattiva gestione delle emozioni negative impedisce loro di entrare in contatto con se stessi e di poter piangere 😔.

Un probema d'educazione

Ai ragazzi viene spesso detto di non piangere, che è una cosa riservata alle ragazze. Questa educazione sessista impedisce quindi agli uomini di costruirsi ascoltando le proprie emozioni. Ecco perché molti uomini non riescono a piangere, perché pensano che sia un segno di debolezza.

Violenza psicologica e fisica

L'educazione repressiva è un flagello, ma può essere molto peggio. Le vittime di violenza psicologica e fisica si disconnettono dai loro sentimenti per proteggersi. Ciò accade spesso durante l'infanzia, ma questo stato di dissociazione può verificarsi anche in età adulta, in presenza di una relazione molto violenta o di un trauma. Anche in questo caso, la persona si isolerà dalle proprie emozioni, non a causa di pregiudizi cognitivi, ma perché si sta difendendo.

👉 È un meccanismo di sopravvivenza inconscio! La mancanza di pianto può essere una grande testimonianza di un percorso di vita complicato, anche traumatico.

Malattie psicologiche

Purtroppo anche le malattie psicologiche possono essere la causa del blocco delle lacrime, soprattutto a causa dell'anedonia. Si tratta di un sintomo che disconnette la persona che ne soffre dalle proprie emozioni, soprattutto nel caso della depressione. I neurotrasmettitori del cervello non sono in grado di trasportare correttamente le informazioni e le emozioni, per cui il pianto non avviene più. Il torpore, causato dalla schizofrenia, ha lo stesso meccanismo e provoca una scarsa trasmissione dei sentimenti.

È anche possibile soffrire di disturbi più lievi, come l'ansia, e avere comunque difficoltà a piangere. In questo caso è più una questione di pensieri provocati dal disturbo d'ansia, piuttosto che un sintomo.

E i trattamenti 💊 ? 

I farmaci prescritti per alcune malattie mentali possono avere l'effetto collaterale di bloccare le emozioni. È il caso degli antidepressivi, che sono inibitori selettivi.

Perché non piangere diventa problematico? 

Ora che abbiamo visto i principali motivi per cui non si piange, alcune persone potrebbero pensare che non sia un problema. Invece lo è, perché le lacrime sono necessarie quanto i sorrisi. Certo, non risolviamo i nostri problemi piangendo, ma le lacrime fanno molto bene e sono molto liberatorie. Alleviano la tensione e ci permettono di calmarci. Una volta che abbiamo pianto, abbiamo evacuato molte emozioni negative e possiamo avere una mente più chiara per trovare una soluzione.

Le lacrime trasmettono anche informazioni; sono un mezzo di comunicazione non verbale. Quando vediamo qualcuno che piange, scatta la nostra empatia e cerchiamo di aiutarlo. A meno che noi stessi non siamo disconnessi dalle nostre emozioni e non ce ne preoccupiamo. Questa è una caratteristica tipica dei narcisisti perversi...

"C'è qualcosa di sacro nelle lacrime. Non sono segni di debolezza, ma di forza. Sono i messaggeri di un dolore incommensurabile e di un amore indicibile".

- Washington Irving -

Come fare quando non riusciamo a piangere ?

Fai quello che fai. Se stai leggendo questo articolo, è perché stai cercando un modo per capire cosa sta causando il blocco. Trovare l'origine ti permette di agire sulle conseguenze, ovvero non piangere 😢. Ovviamente, questa introspezione è complessa da fare da soli e la cosa migliore è consultare un terapeuta, o addirittura uno psichiatra, soprattutto se ci sono sintomi di depressione o di un'altra malattia psicologica.

È un processo lungo e noioso, ma è fondamentale per alleviare le tue emozioni. Alcune persone praticano sport, meditano o provano la scrittura terapeutica per fare il doppio lavoro. Tuttavia, quando c'è una sofferenza emotiva, questo rimane un lavoro di superficie e non ci permette di andare in profondità, di incontrare le nostre emozioni. Ecco perché la terapia rimane l'opzione migliore per riconnettersi con se stessi e con le proprie lacrime.

L'opinione della redazione: un segno di coraggio

Piangere non è un segno di debolezza, ma di coraggio. Ci vuole coraggio per entrare in contatto con se stessi e mostrare le proprie emozioni. Tuttavia, non tutti sono in grado di farlo, come ha spiegato Camille. La terapia cognitiva e comportamentale o la terapia EMDR, in caso di trauma, sono entrambe adatte quando si ha un blocco. Non esitare a consultarli ora per poter andare avanti ed essere in contatto con le tue emozioni.


🤗 Capirsi, accettarsi, essere felici... Qui e ora! 
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