Le lacrime hanno un significato profondo: stress, rabbia, tristezza... Ma perché ti capita così spesso? Sei troppo sensibile? Non riesci a gestire le emozioni? Soffri di depressione? Piangere spesso, anche tutti i giorni, può essere difficile. Piangere sul lavoro o in pubblico, per esempio, può essere mortificante, frustrante, e le lacrime diventano rapidamente motivo di vergogna. Come si reagisce ad una crisi di pianto? È possibile controllarla?
Perché piango sempre?
Piangere è umano e non c’è nulla di male, quindi anche se piangi troppo spesso, perché hai voglia di smettere? Il problema non è tanto smettere di piangere, quanto quello di capire qual è l’origine e il motivo di questo comportamento.
Piango sempre perché sono emotivo? Sono sotto stress? O è uno dei primi sintomi di depressione? Ricorda che piangere senza motivo è a volte il primo campanello d’allarme di una depressione.
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Testimonianza e analisi
📰 "Una sera guardo il telegiornale. All'improvviso, il giornalista parla di un'aggressione a una coppia gay. Più racconta la scena, più mi viene il magone, finché non riesco più a controllarmi e le lacrime iniziano a scorrermi lungo le guance. Mi sento sciocca, soprattutto quando il mio compagno mi lancia uno sguardo dubbioso dall'altra parte del divano".
"Forse sono troppo sensibile, ho sempre provato empatia per le emozioni altrui. Tuttavia, se fosse solo con il mio compagno o con gli amici, non sarebbe un problema. Mi è capitato di piangere più volte al lavoro, davanti al mio capo e ai colleghi. Quando ero sotto stress, la minima critica mi mandava nel pallone. E se trattenevo le lacrime, quando tornavo a casa esplodevo, rendendo la vita impossibile al mio compagno..."
La testimonianza di Elisa è interessante perché mette in luce due aspetti:
- Uno che è abbastanza comune: stress e fatica, piangiamo per liberare la tensione accumulata durante tutta la giornata.
- Elisa fa anche riferimento all'empatia. L'empatia può essere un riflesso delle nostre ansie e paure. Elisa teme di essere vittima dell’aggressività ingiustificata, in una società in cui l’aggressività e la competizione sono sempre più presenti.
Questa testimonianza mi ricorda quella di un'altra donna a cui capitava spesso di piangere davanti alle pubblicità. In particolare, una pubblicità che mostrava un uomo che aveva perso la moglie. Piangere di fronte a situazioni simili ha solitamente a che fare con la nostra paura di perdere una persona amata, non tanto con l’essere o meno empatici.
NOTA BENE
Tuttavia, se l'ansia ci fa piangere più del dovuto, è possibile che la causa di queste lacrime sia più profonda.
Lacrime giustificate o crisi isteriche o depressive: qual è la differenza?
Quando la frequenza delle crisi di pianto inizia ad essere regolare, può diventare disabilitante. Ecco la testimonianza di Gianna.
📰 “Piango sempre, quasi ogni giorno. Non appena guardiamo un film o una serie, a volte perfino di fronte alla pubblicità. E poi, non appena un collega, un amico o un mio compagno fa una riflessione su di me, le lacrime iniziano a scorrere senza possibilità di fermarle. I miei cari si preoccupano, mi chiedono perché al minimo problema io scoppi a piangere, e ciò che mi fa più male è che non lo so, sembra che l’unica reazione che conosca sia il pianto...”
Qui Gianna descrive una situazione in cui il pianto diventa per lei un vero e proprio handicap, al punto da creare tensioni con gli amici e la famiglia. Ecco perché le persone che piangono spesso devono porsi una domanda: quando piango, mi sento davvero triste, un po' come se avessi appena perso qualcuno vicino a me o mi sentissi depressa?
C’è sempre un motivo che ci spinge a piangere. Se hai difficoltà a capire qual è il motivo, prova a scriverlo.
Scrivi ciò che ti fa piangere, in modo da capire meglio se si tratta di una depressione temporanea o se hai solo bisogno di alleggerire la tensione o sfogarti. Se questa fase della scrittura non ti aiuta a fare un bilancio completo e continui a sentirti spaesato, è possibile che il tuo stato di tristezza abbia ragioni più profonde, in questo caso è meglio fare affidamento ad uno specialista: uno psicologo o un analista.
Si può piangere continuamente e stare bene?
Piangere può essere un segnale di avvertimento, ma anche un buon segno. La nostra società tende a far sì che le persone che piangono spesso, le persone ipersensibili, si sentano in colpa o addirittura fuori posto. Eppure, piangere significa semplicemente manifestare le proprie emozioni e comunicarle nella maniera più bella e pura. Il pianto aiuta a comprendere le proprie emozioni, a liberarsi ma paradossalmente anche a farle proprie.
La società odierna ha purtroppo stigmatizzato le lacrime come qualcosa di cui provare vergogna, qualcosa da nascondere. La retorica dell’uomo forte che non piange mai e della donna piagnucolona, dà, nell'immaginario collettivo, al pianto una valenza negativa e deprecabile.
Il consiglio dello psicologo: piangi se ti fa stare bene!Per un essere umano, anche adulto, è normale e se piangere ti fa stare bene, tanto di guadagnato! Piangere non significa necessariamente star male o essere depressi, se per te il pianto è uno sfogo e ti aiuta a sentirti meglio, perché non farlo?
Se invece piangere continuamente è diventato per te un problema, in questo caso è meglio chiedere l’aiuto di uno specialista e capire se le crisi di pianto nascondono una problematica più grave e complessa. 🤗 Capirsi, accettarsi, essere felici... Qui e ora! #BornToBeMe
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E da più di 5 mesi che piango tutto il giorno...il mio pianto è la perdita di mia sorella e mia mamma...so che questo è il motivo ma nn capisco xche nn riesco a smettere di piangere..
Enza 2 anni fa