Non riesco a meditare, come fare?

Aggiornato il da Ginevra Bodano

Niente da fare, per alcuni è impossibile meditare! I pensieri partono in quarta e concentrarsi diventa la cosa più difficile del mondo. A questo punto, meditare genera solo nervosismo e sembra quasi essere una perdita di tempo. Tuttavia, quando si prova a meditare è proprio perché si desidera imparare a mollare la presa e rilassarsi. La meditazione ha tantissimi benefici sia per il corpo che per la mente,quindi, come fare quando non si riesce a meditare? Ecco alcune soluzioni per riuscire in questa pratica dagli effetti estremamente positivi.

Non riesco a meditare, come fare?
 
 Sommario

Stress e meditazione non vanno d’accordo

Abbiamo diverse idee sulla meditazione quando incominciamo. Abbiamo l’impressione che sia necessario meditare per un’ora con la tenuta da monaco buddista. Beh, forse questa è un’esagerazione, ma personalmente avevo l’impressione che la meditazione fosse riservata solo ad un gruppo privilegiato. Dal momento che soffro di anisa generalizzata, il fatto di potere dedicare del tempo al totale rilassamento era un vero e proprio obbiettivo pe me. Dunque, mi sono intestardita e mi ripetevo in continuazione di rilassarmi. Di conseguenza, più mi sentivo sotto pressione e più mi bloccavo! E tutto questo è totalmente contrario al principio della meditazione, perché lo scopo è quello di raggiungere uno stato di pace interiore.

Potrebbe interessarti - Ansia anticipatoria: perché penso sempre al peggio?

Come meditare in modo efficace?

1) Un supporto audio per accompagnare la seduta

Essere guidati è essenziale quando si comincia a meditare. Io ho fatto l’errore di cominciare da sola, ma mi sono ben presto resa conto che non riuscivo in niente. Come per moltre altre cose, anche nella meditazione all’inizio è necessario essere guidati. Esistono numerose applicazioni come Petit Bambou o 7mind (che però non è ancora disponibile in italiano). Questi corsi gratuiti permettono d'iniziare e comprendere il meccanismo della meditazione.

🧘 In seguito, si può scegliere o di sottoscrivere un abbonamento se si sente il bisogno di essere guidati, oppure praticarla per conto proprio! Un po’ di musica per creare l’atmosfera giusta e si parte! Per essere ancora più precisi, puoi pensare di mettere anche un piccolo gong per sapere quando la meditazione comincia e quando finisce.

Vedi anche - Meditazione consapevole: il segreto per una vita migliore

2) Trovare la giusta posizione

Inizialmente mi mettevo seduta con le gambe incrociate e il busto dritto. Tuttavia, dato che soffro di mal di schiena e non sono molto muscolosa, in men che non si dica iniziavo a sentire dolore. Già dopo 2 o 3 minuti, percepivo dei dolori fastidiosi all’altezza delle scapole. Alla fine dei conti, mi concentravo più su questi dolori e non facevo altro che contrarre i muscoli ancor di più. D’altronde, non è obbligatorio mettersi a gambe incrociate...buona a sapersi!

Bisogna trovare la posizione più comoda per noi e che ci consente al meglio di rilassarci per incominciare la pratica della meditazione. Per quanto mi riguarda, ho optato per due soluzioni. Una delle due consiste nel sedermi in una sedia classica tenendo la schiena dritta il più possibile, perché questo sostegno dà sollievo alla mia schiena. La seconda invece prevede che mi sdrai sul letto. È vero che non è raccomandato sdraiarsi durante la meditazioe, ma personalmente mi aiuta molto a rilassarmi; e alle volte uso la meditazione per addormentarmi più velocemente!

3) Sedute corte ma efficaci

Inutile buttarsi a capofitto in un programma della durata di 45 minuti quando si cominica a meditare. Anche io ho commesso questo errore all’inizio, volevo assolutamente fare delle sedute lunghe e dedicarmici a fondo. Pensavo che valesse lo stesso principio dell’allenamento fisico, e invece bisogna andarci piano, gradualmente. Quindi, meglio iniziare dedicandocisi per 5/10 minuti: questa è la base della meditazione, bisogna fare delle sedute brevi! Se il nostro spirito riesce a “disconnettersi” anche solo per qualche minuto, è già una grande conquista! Inoltre, ridurre il tempo aiuta a godere di più del piacere della meditazione.

Il segreto della meditazione: essere regolari

La cosa più importante è proprio questa: essere regolari! Meglio meditare 5 minuti al giorno tutti i giorni piuttosto che un’ora alla settimana. Durante le prime sedute di meditazione, i nostri pensieri scorrono più velocemente. Perché è proprio vero, la nostra mente non è abituata a godere di pausa da dedicare solo a se stessa. Ecco perché è necessario fare qualche minuto sogni giorno per imparare a mollare la presa.

➡ Più si prende l’abitudine di dedicare qualche minuto della giornata alla pausa meditativa, più riusciremo a meditare! Non bisogna rinunciarci nemmeno durante una giornata piena di impegni, perché è l’unico modo che abbiamo per allontanarci concretamente dallo stress e dal malessere al lavoro e, di conseguenza, di essere anche più efficienti e riposati. Una volta trovata l’abitudine, rinunciare alla meditazione ci porta a sentirci ancora più sotto pressione, quindi è meglio non metterla mai da parte. Inoltre, la meditazione significa apertura e ascolto di sé, quindi bisogna seguire il proprio ritmo e le proprie esigenze!

La redazione ti consiglia - Coronavirus e crisi economica: il periodo giusto per mollare la presa


Il consiglio della redazione - Allenati!

All’inizio, non è facile svuotare la mente e meditare, ma, proprio come tutto il resto, è una cosa che si impara! Allenati con costanza ogni giorno e vedrai, diventerà una bellissima abitudine!

🤗 Capirsi, accettarsi, essere felici... Qui e ora! 
#BornToBeMe


Fonte: meditazionezen.it

Articolo suggerito da Ginevra Bodano

Giovane donna sensibile ed empatica, cerco di conquistare il mondo armata del mio corpo minuto e del mio animo grande. L’unico modo che conosco per riuscire ad esprimere ciò che provo è la scrittura, insieme al canto, il disegno, la fotografia, la danza, il teatro… Beh, lo ammetto, non è l’unico, ma...

Gli articoli appena pubblicati

Cerchi sempre di migliorarti? Scopri il metodo Kaizen!

Cerco costantemente nuovi modi per diventare una persona migliore. Prima di tutto per me, poi anche per gli altri. C’è un campo in cui però faccio fatica a migliorare: il lavoro. Come fare per migliorare nella carriera? Da qualche tempo ho scoperto il metodo “Kaizen”. Si tratta di un metodo giapponese che permette di realizzare grandi cose grazie a piccoli cambiamenti nel quotidiano. Direttamente dalle aziende giapponesi, ci aiuta a raggiungere i nostri obbiettivi. Vediamo come applicarla nella nostra vita professionale.

Come imparare a stabilire le priorità sul lavoro?

La mia scrivania è una distesa di post-it, sono spesso oberata e a volte un po’ troppo di corsa con le deadline! So che la chiave del problema sarebbe riuscire a stabilire delle priorità, ma come fare quando si ha l’impressione che tutto sia di fondamentale importanza? Ci sono vari modi per riuscirci, prima di tutto cerca di tenere a mente che si può sempre imparare a stabilire le priorità! Vediamo insieme come!

Ho degli scatti d’ira, come controllarli?

Chi non è mai stato sopraffatto dalla rabbia chiuda quest’articolo! A tutte capita, prima o poi, di provare quest’emozione forte e incontrollabile. Non è né buona, né cattiva ma è giusto che esista. È sano provare rabbia quando ci sentiamo tradite o vittime di un’ingiustizia. Al contrario, quando gli scatti d’ira sono ricorrenti, è bene imparare a controllarli. Soprattutto quando la rabbia ferisce noi o chi ci sta intorno diventa problematica.

Quando la paura del conflitto mi impedisce di dire la mia

Non appena percepisco tensione, scappo a gambe levate. Non amo i conflitti, anche se non sono d’accordo con il mio interlocutore. Di conseguenza mi tengo tutto dentro e questo mi non mi fa di certo bene. Senza farci consumare dall’interno, dovremmo imparare a superare la paura dei conflitti e far sentire la nostra voce. Perché si temono i conflitti? Come superare questa paura? Scopriamolo insieme.

Perché mentiamo? Siamo tutte un po’ bugiarde!

Parliamoci chiaro, siamo tutte un po’ bugiarde! Chi non hai mai mentito scagli la prima pietra! Ebbene sì, pare che siamo tutti e tutte incapaci di passare una giornata intera senza mentire (strano ma vero!). Ma la vera domanda è “cosa ci spinge a mentire (senza sosta)”?

Ergofobia: quando la paura del lavoro ti consuma

La paura del lavoro, purtroppo, la conosco bene. Ne ho sofferto a lungo, ma sono felice di dire che oggi sono guarita. È un disagio che può far sorridere gli altri, che pensano che sia una che non ha voglia di fare niente. Ma al contrario, la pigrizia non ha niente a che vedere con le persone che soffrono di ergofobia altrimenti detta la paura del lavoro. Da cosa deriva questa paura? Come curarla? Scopriamolo insieme.

Ripiegarsi su se stessi: quando l'isolamento sociale è un malessere profondo

Ad un certo punto ho cominciato a ripiegarmi su me stessa, quando è venuta a mancare mia madre. Avevo appena terminato gli studi e quando mi è stato offerto un lavoro a tempo indeterminato, ho preferito rifiutare. Sono rimasta a casa da sola per diversi mesi, con pochissimi contatti con gli altri. Fortunatamente, i miei amici più cari mi hanno aiutato a superare questo episodio molto complicato. Ripigerarsi su se stessi non è solo una questione di solitudine, ma anche un segno di profondo malessere. Come si può definire? Quali sono le cause? Come uscirne? Ve ne parlo in questo articolo.

Non mi sento più desiderata, come far salire la temperatura?

Finalmente è estate e le temperature salgono… all’esterno! Perché dentro casa, purtroppo, non è più così. Anni di relazione hanno un po’ raffreddato il desiderio. Un bacio per abitudine, di tanto in tanto una carezza e l’amore solo quando capita. Per chi dice che esistono delle meravigliose relazioni platoniche e appaganti, buon per loro! Io non voglio saperne nulla. Al contrario, è il momento di far salire la temperatura e risvegliare la libido.

Come evitare di trasformare la rabbia in violenza?

Il confine tra rabbia e violenza è sottile e a volte basta davvero poco perché la rabbia sfoci in violenza. La famosa goccia che fa traboccare il vaso… hai presente? Oggi ci siamo chiesti come riuscire a evitarla. Esiste una rabbia “sana”? Come evitare che la rabbia diventi violenza? Scopriamolo insieme.

Sindrome di Peter Pan: l’eterno bambino che ha paura di crescere

Impossibilità di esprimere le proprie emozioni, procrastinazione, solitudine… Tutti sintomi che possono far pensare che soffri della sindrome di Peter Pan. Prigioniero/a dell’infanzia, non accetti di affrontare le responsabilità della vita adulta. Oggi ti racconto il complesso di Peter Pan.

Wengood è anche musica...

Gaslighting: l'arte ignobile di manipolare la mente


"Non preoccuparti se gli altri non ti apprezzano. Preoccupati se tu non apprezzi te stesso."


Confucio


Come superare un tradimento? 5 passi fondamentali!