Come dare una brutta notizia al lavoro?

Aggiornato il da La Redazione Wengood

Ci stai pensando da giorni, da settimane, ma non riesci a venirne a capo, non riesci a trovare un modo carino per dire che il progetto su cui stai lavorando avrà bisogno di più di due mesi di ritardo per essere completato. Ora non resta altro da fare che comunicarlo al tuo capo...

Sommario

4 consigli per annunciare una brutta notizia al proprio capo

Quattro semplici consigli per assumersi le proprie responsabilità, affrontare la realtà e dare la cattiva notizia nel modo più professionale possibile.

1) Smettila di tergiversare

Non nascondere la testa sotto la sabbia, continuando a rimandare. Anche se preferiresti scappare e sparire, non farlo, non faresti che peggiorare la situazione. Cerca invece di anticipare i tempi, parlane subito con il tuo capo, alla prima sensazione che qualcosa non stia andando nel verso giusto. Dimostrerai così di avere la situazione sotto controllo.

2) Fissa un appuntamento formale

Fissa un appuntamento in agenda, chiedi di vedere il tuo capo e annunciali la notizia dentro una sala di riunione e non in corridoio tra una pausa caffè e l’altra. Anticipagli che dovrai parlargli di un problema delicato, che ti preoccupa.

La redazione ti consiglia: Come affrontare gli stro*zi al lavoro

3) Cerca di essere obiettivo

Esponi la situazione con precisione, senza dimenticare dettagli importanti. Sono quelle situazioni in cui le emozioni giocano a tuo sfavore, facendoti parlare a sproposito o dando più informazioni di quanto non dovresti. Sii sincero, trasparente e riconosci quali sono le tue responsabilità. Con un po’ di fortuna e intelligenza, il tuo capo si renderà conto che sei una persona seria, sulla quale poter fare affidamento

4) “Ho pensato che...

Per dimostrare di essere pronto a prenderti anche le conseguenze dei tuoi errori, provare a trovare delle soluzioni è essenziale. Proponi al tuo capo delle alternative concrete, sulle quali hai ragionato. Dimostrerai così di essere una persona determinata che non si lascia abbattere dalle difficoltà.


Il consiglio della redazione: E se ricevessi una brutta notizia?


Al lavoro, le brutte notizie sono spesso all'ordine del giorno. Quando capita abbiamo voglia di scappare, piangere, andarcene via sbattendo dietro la porta... E invece dobbiamo stare calmi, incassare e ragionare con lucidità. Meglio prendersi qualche ora per elaborare la notizia prima di reagire, perché spesso le reazioni impulsive sono quelle più sbagliate.

🤗 Capirsi, accettarsi, essere felici... Qui e ora!
#BornToBeMe



Fonte: www.wikihow.it 

Articolo suggerito da La Redazione Wengood

Gli articoli appena pubblicati

Cerchi sempre di migliorarti? Scopri il metodo Kaizen!

Cerco costantemente nuovi modi per diventare una persona migliore. Prima di tutto per me, poi anche per gli altri. C’è un campo in cui però faccio fatica a migliorare: il lavoro. Come fare per migliorare nella carriera? Da qualche tempo ho scoperto il metodo “Kaizen”. Si tratta di un metodo giapponese che permette di realizzare grandi cose grazie a piccoli cambiamenti nel quotidiano. Direttamente dalle aziende giapponesi, ci aiuta a raggiungere i nostri obbiettivi. Vediamo come applicarla nella nostra vita professionale.

Come imparare a stabilire le priorità sul lavoro?

La mia scrivania è una distesa di post-it, sono spesso oberata e a volte un po’ troppo di corsa con le deadline! So che la chiave del problema sarebbe riuscire a stabilire delle priorità, ma come fare quando si ha l’impressione che tutto sia di fondamentale importanza? Ci sono vari modi per riuscirci, prima di tutto cerca di tenere a mente che si può sempre imparare a stabilire le priorità! Vediamo insieme come!

Ho degli scatti d’ira, come controllarli?

Chi non è mai stato sopraffatto dalla rabbia chiuda quest’articolo! A tutte capita, prima o poi, di provare quest’emozione forte e incontrollabile. Non è né buona, né cattiva ma è giusto che esista. È sano provare rabbia quando ci sentiamo tradite o vittime di un’ingiustizia. Al contrario, quando gli scatti d’ira sono ricorrenti, è bene imparare a controllarli. Soprattutto quando la rabbia ferisce noi o chi ci sta intorno diventa problematica.

Quando la paura del conflitto mi impedisce di dire la mia

Non appena percepisco tensione, scappo a gambe levate. Non amo i conflitti, anche se non sono d’accordo con il mio interlocutore. Di conseguenza mi tengo tutto dentro e questo mi non mi fa di certo bene. Senza farci consumare dall’interno, dovremmo imparare a superare la paura dei conflitti e far sentire la nostra voce. Perché si temono i conflitti? Come superare questa paura? Scopriamolo insieme.

Perché mentiamo? Siamo tutte un po’ bugiarde!

Parliamoci chiaro, siamo tutte un po’ bugiarde! Chi non hai mai mentito scagli la prima pietra! Ebbene sì, pare che siamo tutti e tutte incapaci di passare una giornata intera senza mentire (strano ma vero!). Ma la vera domanda è “cosa ci spinge a mentire (senza sosta)”?

Ergofobia: quando la paura del lavoro ti consuma

La paura del lavoro, purtroppo, la conosco bene. Ne ho sofferto a lungo, ma sono felice di dire che oggi sono guarita. È un disagio che può far sorridere gli altri, che pensano che sia una che non ha voglia di fare niente. Ma al contrario, la pigrizia non ha niente a che vedere con le persone che soffrono di ergofobia altrimenti detta la paura del lavoro. Da cosa deriva questa paura? Come curarla? Scopriamolo insieme.

Ripiegarsi su se stessi: quando l'isolamento sociale è un malessere profondo

Ad un certo punto ho cominciato a ripiegarmi su me stessa, quando è venuta a mancare mia madre. Avevo appena terminato gli studi e quando mi è stato offerto un lavoro a tempo indeterminato, ho preferito rifiutare. Sono rimasta a casa da sola per diversi mesi, con pochissimi contatti con gli altri. Fortunatamente, i miei amici più cari mi hanno aiutato a superare questo episodio molto complicato. Ripigerarsi su se stessi non è solo una questione di solitudine, ma anche un segno di profondo malessere. Come si può definire? Quali sono le cause? Come uscirne? Ve ne parlo in questo articolo.

Non mi sento più desiderata, come far salire la temperatura?

Finalmente è estate e le temperature salgono… all’esterno! Perché dentro casa, purtroppo, non è più così. Anni di relazione hanno un po’ raffreddato il desiderio. Un bacio per abitudine, di tanto in tanto una carezza e l’amore solo quando capita. Per chi dice che esistono delle meravigliose relazioni platoniche e appaganti, buon per loro! Io non voglio saperne nulla. Al contrario, è il momento di far salire la temperatura e risvegliare la libido.

Come evitare di trasformare la rabbia in violenza?

Il confine tra rabbia e violenza è sottile e a volte basta davvero poco perché la rabbia sfoci in violenza. La famosa goccia che fa traboccare il vaso… hai presente? Oggi ci siamo chiesti come riuscire a evitarla. Esiste una rabbia “sana”? Come evitare che la rabbia diventi violenza? Scopriamolo insieme.

Sindrome di Peter Pan: l’eterno bambino che ha paura di crescere

Impossibilità di esprimere le proprie emozioni, procrastinazione, solitudine… Tutti sintomi che possono far pensare che soffri della sindrome di Peter Pan. Prigioniero/a dell’infanzia, non accetti di affrontare le responsabilità della vita adulta. Oggi ti racconto il complesso di Peter Pan.

Wengood è anche musica...

Gaslighting: l'arte ignobile di manipolare la mente


"Non preoccuparti se gli altri non ti apprezzano. Preoccupati se tu non apprezzi te stesso."


Confucio


Come superare un tradimento? 5 passi fondamentali!