Per secoli le persone erano terrificate da orchi, lupi che mangiano i bambini, vampiri e più recentemente da film come ad esempio “L’esorcista”. Non sono da meno le tonnellate di serie su omicidi e mostri: The Walking Dead, Dexter, Mindhunter, American Horror Story, etc. Insomma, perché l’horror ci affascina così tanto? Come si spiega?
Perché siamo cosi affascinati da ciò che fa paura?
Cosa succede nel nostro cervello quando abbiamo davanti qualcosa di horror? I ricercatori hanno scoperto che quando ci troviamo di fronte a storie macabre proviamo sia sofferenza che piacere. Effettivamente nel nostro cervello il piacere e il dolore lavorano insieme ed è impossibile separarli.
Il senso di dolore ci permette di simpatizzare e immedesimarci nelle vittime. Allo stesso tempo, il senso di piacere si attiva. Questo spiega il sentimento confuso di fascino e repulsione.
La paura è un piacere catartico
Perché rallentiamo in macchina quando passiamo vicino a un incidente per cercare di vedere le vittime? Perché leggiamo per passare il tempo i libri di Stephen King o guardiamo Hannibal Lecter?
Prima di tutto, l’attrazione verso il macabro è un segno della nostra empatia: sentiamo la sofferenza di qualcun altro mentre ci sentiamo al sicuro. Guardando le vittime allontaniamo la paura. Amiamo vedere la morte per sentirci più vivi.
Essere testimone di un evento speciale ci permette creare una catarsi nel senso psicologico del termine, ovvero esteriorizzare un trauma. Al cinema, a teatro, in letteratura spesso sperimentiamo la paura su noi stessi: nodo allo stomaco, bocca asciutta, brividi, pelle d’oca, balzi di paura…tutto mentre sappiamo benissimo di poter mettere fine a questa situazione in qualsiasi momento. Cerchiamo di tenere i nervi saldi, qualunque cosa accada, non è reale ma pura finzione.
Secondo gli specialisti è il senso di impotenza di fronte a una tragedia nella vita reale che ci spinge verso il macabro, che possiamo controllare e dal quale possiamo scappare.
Perché ci piacciono così tanto i serial killer?
Mostri della vita reale e eroi fittizi, i serial killer sono una delle ragioni principale per la quale siamo attratti dal macabro. Tra fascino e condanna, sostituiscono i lupi mannari e i vampiri. Rappresentano un pericolo per la comunità ma allo stesso tempo rafforzano quella comunità.
La loro anormalità ci rassicura della nostra normalità. In ogni caso, il fatto che sembra che siano ovunque ci spinge a guardare dentro di noi. Saremmo capaci di commettere questi crimini? I serial killer rappresentano quindi i limiti che non siamo capaci di superare per paura di perdere la nostra umanità.
Cos’è l’ibristofilia?
L’ibristofilia si manifesta quando il fascino verso un serial killer si trasforma in attrazione romantica o sessuale.
L'opinione della redazione: l'ipersensibilità e l'orroreCosì come alcune persone sono affascinate dall'orrore, altre non lo sopportano. Le persone ipersensibili in genere non sanno come gestire questa emozione. La sensazione è troppo forte da gestire e spesso porta ad attacchi d'ansia. Se sei ipersensibile, devi essere in grado di proteggerti dalle immagini violente. Se senti che le tue emozioni sono troppo travolgenti e incontrollabili, è importante parlarne con un professionista. Un terapeuta può individuare l'ipersensibilità e aiutarti a controllare le tue emozioni di fronte all'orrore o alla tragedia. 🤗 Capirsi, accettarsi, essere felici... Qui e ora! #BornToBeMe
Contatta uno psicologo |
Altri articoli che potrebbero interessarti: