Perché mi sento diverso dagli altri?

Aggiornato il da Ginevra Bodano

"Beh, ma tu sei un artista!". "Si vede che sei un po' originale!" Questo è proprio il tipo di osservazione che i miei amici mi fanno spesso (molto, troppo spesso). Complimenti? Non proprio. Più che altro è un modo educato di farmi capire che non sono come loro, che sto facendo troppo, o troppo poco, che non seguo il ritmo. La verità? Credo che abbiano ragione!

Perché mi sento diverso dagli altri?
 
 Sommario

Mi sento diversa: non tutti i mali vengono per nuocere!

Ho sempre pensato, immaginato e sognato molto. Ero la tipica bambina con la testa tra le nuvole. Essendo una persona introversa, non riuscivo ad approcciarmi con facilità alle altre persone e, ancora oggi, riscontro delle difficoltà. Preferisco di gran lunga osservarle, ascoltarle e pensare. Fatto sta che, ogni volta che cerco di parlare di qualcosa di un po' più profondo, come i miei sentimenti, l'importanza dell'amicizia, le mie ambizioni, la sensazione di vuoto che sento, ecc. tutti restano a bocca aperta, non sanno cosa dire, quindi o passano ad altro o mi prendono in giro. Per esempio: un giorno, durante una chiacchierata con le mie amiche, stavo parlando del mio ragazzo e dei sentimenti che provavo per lui. Una delle mie amiche mi ha chiesto se sentivo davvero queste cose o se stavo solo parafrasando un libro. Chiaramente, la mia capacità di sentire, analizzare ed esprimere i sentimenti non rientra nella sfera della normalità più comune.

Le emozioni sono alla base della diversità

Non mi reputo una persona ipersensibile, ma probabilmente piuttosto iperemotiva: penso sia proprio questa iperemotività che mi porta a sentirmi diversa. Sento e reagisco alle emozioni in modo estremo e non riesco a nasconderlo. Questo mi distingue da quelli che hanno imparato a controllare la loro rabbia o a non piangere davanti a tutti. Sono queste forti emozioni che rendono la mia vita intensa e che, allo stesso tempo, la complicano. Inoltre, sono una persona molto empatica e fare del bene agli altri mi rende incredibilmente felice. C’è da dire, però, che esagero sempre: se ho ospiti in casa, io accendo candele, cucino tutto il giorno e non faccio mancare assolutamente nulla. Nessuna delle persone che conosco si fa così tanti problemi, e questo non mi fa sentire bene. La percepisco come una mancanza d'amore, come se nessuno volesse davvero conoscermi.

Accettare di essere unici e smetterla di sentirsi diversi

Non sono sicura che un giorno riusciremo a sentirci meno diversi. Siamo tutti unici e alle volte basta sentire questo senso di inadeguatezza, di diversità, del sentirsi incompresi, affinché questa sensazione ci resti appiccicata addosso. Questo non significa che dobbiamo allontanarci da tutto e tutti o costringerci ad adattarci, mettendo da parte la nostra vera natura. Il segreto è imparare a capire noi stessi, ad accettarci e soprattutto a non temere più lo sguardo degli altri. È una sfida enorme, ma una volta che abbiamo capito chi siamo, di cosa abbiamo bisogno e come esprimerlo, tutto sarà più semplice. Può anche essere un'opportunità per cercare di capire meglio gli altri. Le differenze ci saranno sempre, ma non siamo gli unici a essere eccezionali e a sentirci diversi. Ognuno di noi ha un'unicità che lo distingue. Avendo il coraggio di essere noi stessi, spingiamo anche gli altri a essere più naturali, e in questo modo creiamo relazioni più autentiche, profonde e appaganti.

Ipersensibilità, alto potenziale, sindrome di Asperger…

Avere un talento sconosciuto, essere ipersensibili o avere la sindrome di Asperger sono tutti fattori che possono essere la causa della sensazione del sentirsi diversi, fuori postoAlcuni test e dei professionisti possono aiutarti e accompagnarti se pensi che la tua diversità sia legata a un potenziale fuori dal comune, alla sindrome di Asperger o a un disturbo "dis" (dislessia, discalculia, disortografia) o, ancora, a un deficit dell'attenzione. La sensazione di essere diversi, di essere un'eccezione, può rafforzarci, ma può anche causare sofferenza e portare alla depressione


Il consiglio della redazione - Fai della tua diversità una forza

Sentendosi costantemente inadatti, alcune persone possono arrivare a decidere di vivere in disparte, di non lavorare, di non avere amici, di non creare una famiglia, di non viaggiare, ecc. Per questo la sensazione di essere unici e diversi, se non è ben vissuta, ci deve portare a chiederci "chi sono veramente?". Insomma, non esitare a chiedere aiuto a uno specialista, un terapeuta e uno psicologo, per affrontare insieme questo percorso.

🤗 Capirsi, accettarsi, essere felici... Qui e ora! 
#BornToBeMe


Altri articoli che potrebbero interessarti:

Fonte: melissabasta.it

Articolo suggerito da Ginevra Bodano

Giovane donna sensibile ed empatica, cerco di conquistare il mondo armata del mio corpo minuto e del mio animo grande. L’unico modo che conosco per riuscire ad esprimere ciò che provo è la scrittura, insieme al canto, il disegno, la fotografia, la danza, il teatro… Beh, lo ammetto, non è l’unico, ma...

Gli articoli appena pubblicati

Cerchi sempre di migliorarti? Scopri il metodo Kaizen!

Cerco costantemente nuovi modi per diventare una persona migliore. Prima di tutto per me, poi anche per gli altri. C’è un campo in cui però faccio fatica a migliorare: il lavoro. Come fare per migliorare nella carriera? Da qualche tempo ho scoperto il metodo “Kaizen”. Si tratta di un metodo giapponese che permette di realizzare grandi cose grazie a piccoli cambiamenti nel quotidiano. Direttamente dalle aziende giapponesi, ci aiuta a raggiungere i nostri obbiettivi. Vediamo come applicarla nella nostra vita professionale.

Come imparare a stabilire le priorità sul lavoro?

La mia scrivania è una distesa di post-it, sono spesso oberata e a volte un po’ troppo di corsa con le deadline! So che la chiave del problema sarebbe riuscire a stabilire delle priorità, ma come fare quando si ha l’impressione che tutto sia di fondamentale importanza? Ci sono vari modi per riuscirci, prima di tutto cerca di tenere a mente che si può sempre imparare a stabilire le priorità! Vediamo insieme come!

Ho degli scatti d’ira, come controllarli?

Chi non è mai stato sopraffatto dalla rabbia chiuda quest’articolo! A tutte capita, prima o poi, di provare quest’emozione forte e incontrollabile. Non è né buona, né cattiva ma è giusto che esista. È sano provare rabbia quando ci sentiamo tradite o vittime di un’ingiustizia. Al contrario, quando gli scatti d’ira sono ricorrenti, è bene imparare a controllarli. Soprattutto quando la rabbia ferisce noi o chi ci sta intorno diventa problematica.

Quando la paura del conflitto mi impedisce di dire la mia

Non appena percepisco tensione, scappo a gambe levate. Non amo i conflitti, anche se non sono d’accordo con il mio interlocutore. Di conseguenza mi tengo tutto dentro e questo mi non mi fa di certo bene. Senza farci consumare dall’interno, dovremmo imparare a superare la paura dei conflitti e far sentire la nostra voce. Perché si temono i conflitti? Come superare questa paura? Scopriamolo insieme.

Perché mentiamo? Siamo tutte un po’ bugiarde!

Parliamoci chiaro, siamo tutte un po’ bugiarde! Chi non hai mai mentito scagli la prima pietra! Ebbene sì, pare che siamo tutti e tutte incapaci di passare una giornata intera senza mentire (strano ma vero!). Ma la vera domanda è “cosa ci spinge a mentire (senza sosta)”?

Ergofobia: quando la paura del lavoro ti consuma

La paura del lavoro, purtroppo, la conosco bene. Ne ho sofferto a lungo, ma sono felice di dire che oggi sono guarita. È un disagio che può far sorridere gli altri, che pensano che sia una che non ha voglia di fare niente. Ma al contrario, la pigrizia non ha niente a che vedere con le persone che soffrono di ergofobia altrimenti detta la paura del lavoro. Da cosa deriva questa paura? Come curarla? Scopriamolo insieme.

Ripiegarsi su se stessi: quando l'isolamento sociale è un malessere profondo

Ad un certo punto ho cominciato a ripiegarmi su me stessa, quando è venuta a mancare mia madre. Avevo appena terminato gli studi e quando mi è stato offerto un lavoro a tempo indeterminato, ho preferito rifiutare. Sono rimasta a casa da sola per diversi mesi, con pochissimi contatti con gli altri. Fortunatamente, i miei amici più cari mi hanno aiutato a superare questo episodio molto complicato. Ripigerarsi su se stessi non è solo una questione di solitudine, ma anche un segno di profondo malessere. Come si può definire? Quali sono le cause? Come uscirne? Ve ne parlo in questo articolo.

Non mi sento più desiderata, come far salire la temperatura?

Finalmente è estate e le temperature salgono… all’esterno! Perché dentro casa, purtroppo, non è più così. Anni di relazione hanno un po’ raffreddato il desiderio. Un bacio per abitudine, di tanto in tanto una carezza e l’amore solo quando capita. Per chi dice che esistono delle meravigliose relazioni platoniche e appaganti, buon per loro! Io non voglio saperne nulla. Al contrario, è il momento di far salire la temperatura e risvegliare la libido.

Come evitare di trasformare la rabbia in violenza?

Il confine tra rabbia e violenza è sottile e a volte basta davvero poco perché la rabbia sfoci in violenza. La famosa goccia che fa traboccare il vaso… hai presente? Oggi ci siamo chiesti come riuscire a evitarla. Esiste una rabbia “sana”? Come evitare che la rabbia diventi violenza? Scopriamolo insieme.

Sindrome di Peter Pan: l’eterno bambino che ha paura di crescere

Impossibilità di esprimere le proprie emozioni, procrastinazione, solitudine… Tutti sintomi che possono far pensare che soffri della sindrome di Peter Pan. Prigioniero/a dell’infanzia, non accetti di affrontare le responsabilità della vita adulta. Oggi ti racconto il complesso di Peter Pan.

Wengood è anche musica...

Gaslighting: l'arte ignobile di manipolare la mente


"Non preoccuparti se gli altri non ti apprezzano. Preoccupati se tu non apprezzi te stesso."


Confucio


Come superare un tradimento? 5 passi fondamentali!