Mi sento esclusa: qual è il motivo di questa sensazione

Aggiornato il da Amelia Lombardi

“Da quando ero piccola, mi sento esclusa e ho grandi difficoltà a integrarmi. Purtroppo anche da adulta la situazione non è cambiata. Ho l’impressione che c’è qualcosa in me che genera antipatia e allontana gli altri. Eppure mi descriverei come una persona rispettosa, curiosa e ho davvero voglia di fare nuovi incontri e sopratutto di stringere amicizie solide.” Se ti sei riconosciuta in queste parole significa che anche tu ti chiedi perché provi questo sentimento di esclusione. Vediamo insieme da dove arriva per risolvere il problema.

Mi sento esclusa: qual è il motivo di questa sensazione

Rifiuto reale o solo una sensazione?

Il rifiuto sociale può essere una realtà evidente, sopratutto quando si è vittima di bullismo (a scuola o sul lavoro). Si diventa oggetto di aggressioni da parte di un gruppo spesso diretto da un narcisista perverso. Altrimenti, è solo frutto di diffidenza. Diciamo che quando ci presentiamo in un nuovo gruppo, le persone di fronte a noi sono prudenti e impiegano un po’ di tempo a fare conoscenza. 

👉 In questo caso, non si tratta di una reale intenzione di esclusione. Parliamo piuttosto di distanza o anche di indifferenza, cosa molto difficile da vivere quando si tratta di persone ipersensibili.

La paura di non essere accettati

Bisogna sempre fare un passo indietro e farci delle domande sulla nostra vulnerabilità rispetto alla non riconoscenza o non accettazione da parte degli altri. Quando si ha paura, si tende a vedere questa paura dappertutto. Lo stesso vale per l’esclusione sociale. Ecco quindi che comincia un vero e proprio circolo vizioso, la paura di avere paura. A partire dal momento in cui abbiamo paura di qualcosa, abbiamo una percentuale maggiore di rischio di provocarla.

👉 La paura rischia di turbare il nostro comportamento sociale e quindi portare a una reale esclusione.

Le conseguenze traumatiche

Questo senso di esclusione e questa paura di non essere accettati si instaurano spesso in seguito a un’infanzia complicata. Durante questo periodo fondamentale della nostra vita potrebbero nascere dei dolori emotivi e diventare delle vere e proprie ferite invisibili in età adulta che scatenano dei meccanismi di difesa💔 Per esempio, se uno dei nostri genitori ha avuto un rifiuto nei nostri confronti, in maniera incosciente o meno, potrebbe renderci più fragili e sensibili all’argomento. La ferita dell’esclusione perdura nel tempo, anche da adulti. Ecco perché è fondamentale capire la ragione di questa paura.

👉 L’autrice del libro “Le 5 ferite e come guarirle”, Lide Bourbeau, ne parla molto bene, spiegando che le 5 ferite che ci impediscono di vivere felici sono: il rifiuto, l’abbandono, l’umiliazione, il tradimento e l’ingiustizia.

La nascita del sentimento di esclusione

La paura dell'abbandono nasce quindi durante l’infanzia. Ci sono diversi casi in cui il bambino può sviluppare questo trauma. Per esempio:

  • Se si è un figlio non desiderato o “un incidente”.
  • Se i genitori, o uno dei due, desiderava il sesso opposto (un maschio se siete femmine o viceversa).
  • Se uno dei genitori ha avuto un comportamento di esclusione o indifferenza rispetto a uno dei nostri bisogni.
  • Se uno dei genitori ha espresso un’aspettativa smisurata.
  • Se, al contrario, il bambino è stato troppo protetto. Il messaggio che ci arriva è che siamo troppo fragili e incapaci di guarire da soli.

La fuga come abitudine sociale

Di conseguenza, se hai una ferita da esclusione dentro di te, adotti un determinato comportamento. Spesso l’elemento caratterizzante è la fuga, anche se non ce ne rendiamo conto.

  • Voler stare soli
  • Sminuirsi
  • Nascondersi davanti agli altri
  • Non guardare negli occhi
  • Non esprimere la propria opinione
  • Parlare poco
  • Paura di non essere capiti
  • Adattare il proprio comportamento per piacere
  • Cambiare argomento quando qualcosa ci fa paura
  • Essere spesso tra le nuvole (lontani dalla realtà)
  • Rimuginare su certe situazioni o conversazioni
  • Essere perfezionisti
  • Non sentirsi importante
  • Evitare certe situazioni sociali (compleanni, feste, pranzi di famiglia ecc)
  • Essere in conflitto con il genitore dello stesso sesso
  • Percepire una netta differenza tra la realtà e le aspettative
📌
 La cosa più difficile da vivere è quindi la differenza tra ciò che abbiamo vissuto e le nostre aspettative. Una ferita da rifiuto può impedirci di integrarci a causa di nostri comportamenti più o meno coscienti. Così nasce il sentimento di esclusione e non si riesce a colmare la nostra voglia di solitudine. Si ha l’impressione di non riuscire a legare con gli altri.


Per uscire da questo circolo vizioso e sentirsi finalmente accettati è necessario passare per 4 step:

  • ✔️ Capire da dove viene il senso di rifiuto
  • ✔️ Liberare le emozioni intrappolate
  • ✔️ Fare un passo avanti verso gli altri
  • ✔️ Esistere nonostante l’assenza di uno sguardo valorizzante

👉 Si tratta di un lavoro molto difficile da fare da soli, ecco perché è bene farsi accompagnare da un professionista. Bisogna capire le proprie ferite passate per riuscire a sciogliere il nodo e non sentirsi più esclusi.

Il consiglio della redazione: na sensazione fonte di grande sofferenza

La sensazione di essere rifiutati e di non riuscire a integrarsi è causa di grandi sofferenze e potrebbe portarti a ripiegarti su te stessa, a doverti adattare agli altri per piacere. Ecco perché è importante identificare le cause di questo sentimento di rifiuto e lavorare sull’argomento con l’aiuto di uno psicologo. Insieme, potrete identificare le ragioni di questo malessere e trovare un modo per avanzare.

 
🤗 Capirsi, accettarsi, essere felice… Qui e ora! 
#BornToBeMe


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Articolo suggerito da Amelia Lombardi

La scrittura è un mezzo di espressione meraviglioso di cui non posso fare a meno. Mi ha permesso di incanalare la mia ipersensibilità e amo scrivere di psicologia e sviluppo personale. La comprensione di sé è il modo migliore per andare avanti!

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