Salute mentale: preservarla lavorando 8 ore alla settimana!

Aggiornato il da Ginevra Bodano

E se passassimo dalla giornata di 8 ore alla settimana di 8 ore? Sembra un’utopia, ma uno studio svolto dai ricercatori delle Università di Cambridge e Salford ha rivelato che questo sarebbe il tempo di lavoro ideale per preservare l’equilibrio della nostra salute mentale. Scopriamo di più a riguardo!

Salute mentale: preservarla lavorando 8 ore alla settimana!

Lavoro: la routine 9-5 non è per tutti

Sono le 18 e finalmente la giornata lavorativa è finita! E-mail, riunioni, pausa caffè, le giornate sono tutte uguali. Se da una parte ci sono quelli che pensano al successo lavorativo, dall’altra alcuni non sopportano la noia della monotonia al lavoro! I rischi a lungo termine? Avere un esaurimento nervoso o morire di noia! E se lavorare di meno fosse la soluzione ideale per preservare la nostra salute mentale?

Potrebbe interessarti: Possiamo piangere al lavoro? La chiave per gestire le proprie emozioni

Il lavoro permette di incontrare persone, di dare il proprio contributo alla società, di socializzare ma anche di guadagnare per poter poi spendere liberamente. Non a caso, la pensione spesso comporta delle conseguenze negative sulla salute mentale e fisica. Tuttavia, è necessario trovare il giusto equilibrio. Come spiega Daiga Kamerade, sociologa all’Università di Salford: “Il lavoro è come la vitamina C: tutti ne abbiamo bisogno in una certa dose, ma non serve a niente prenderne più del necessario perché non apporterebbe alcun beneficio supplementare alla salute e anzi, prenderne troppa avrebbe degli effetti negativi”.

Lavorare 8 ore a settimana: perché?

Durante uno studio realizzato nel giugno del 2019 dai ricercatori dell’università di Cambridge e Salford, questi hanno cercato di valutare la relazione tra il cambiamento delle ore di lavoro, la soddisfazione dei dipendenti e la loro salute mentale. Sembra che lavorare 8 ore alla settimana possa ridurre del 30% i rischi di sviluppare problemi di salute o disturbi psichici. E in ragione di ciò, secondo un altro studio realizzato nel 2015, lavorare più di 55 ore alla settimana aumenterebbe considerevolmente il rischio di avere un Ictus o i rischi di contrarre problemi di cuore causati da alti livelli di stress o da un ambiente professionale tossico. Lavorare troppo è dunque una delle cause principali del malessere al lavoro e delle conseguenze legate ad esso.

È un’utopia?

Avere un weekend che dura 5 giorni su 7, lavorare 2 ore al giorno o aumentare la durata delle proprie ferie da alcune settimane a diversi mesi…è davvero un bel sogno, vero? Questa fantasia potrebbe diventare realtà anche prima di quanto lo si possa immaginare! Le nuove macchine robotizzate così come l’intelligenza artificiale presto renderanno superflui numerosi lavori che ora richiedono la manodopera umana. A quel punto, bisognerà riconsiderare la distribuzione delle ore di lavoro.

Lavorare meno: quali sono i benefici?

Gran parte della nostra salute mentale dipende dal lavoro: questo, infatti, garantisce una certa routine e permette di intrattenere dei rapporti sociali. Allo stesso modo, spesso dà un obbiettivo comune e un senso di identità. Bisogna certamente prendere in considerazione il fattore economico legato alla diminuzione delle ore lavorative, ma sembra che ridurre le ore di lavoro non faccia altro che bene. Ecco i benefici:

  • Più tempo libero: meno lavoriamo, più abbiamo tempo da dedicare alla nostra famiglia, alla comunità o al piacere. Anche se tutto ciò implica ripensare e rinnovare i nostri consumi, la qualità della vita ne trae giovamento.
  • La Terra ci ringrazia: gli spostamenti per recarsi presso il proprio posto di lavoro vengono ridotti, e di conseguenza anche le emissioni di CO2! Nel 2019, 3 italiani su 4 hanno utilizzato la macchina per andare al lavoro…
  • La produttività migliora: Il tempo di lavoro viene ottimizzato. Un dipendente che lavora meno è più concentrato sul suo obbiettivo perché è consapevole di disporre di meno tempo.
  • Diminuzione dei permessi per malattia: lavorare meno significa anche ammalarsi di meno, meno depressione, meno esaurimenti nervosi, meno noia! Questo permette quindi di ridurre i giorni di permesso di malattia e di lottare contro l’assenteismo, due fattori che spesso costano caro ai datori di lavoro!

La Svezia è uno dei paesi che mira, a breve, a ridurre il tempo di lavoro per ottenere un maggiore confort. Grazie a questa decisione, il paese nordico ha ottenuto nel 2015 il secondo posto nella classifica “Vivere meglio” redatta dall’OCSE.

Lo sapevi? Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Ocse, l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, i Paesi dove si lavora il minor numero di ore annue sono la Germania (1.356), seguita dalla Danimarca (1.408) e dalla Norvegia (1.419). L’Italia si colloca vicino alla media, con 1.759 ore lavorative annue.

Non dimenticare però che, per essere produttivi lavorando meno, bisogna prediligere la qualità alla quantità! Per fare un primo passo verso la diminuzione dell’orario lavorativo, i lavoratori ma anche i datori di lavoro possono dare spazio allo smart working e adottare degli orari flessibili.

La redazione ti consiglia - Smart working: i miei amici, i miei colleghi, la bella vita!

Un disequilibrio tra vita professionale e vita privata può portare a degli effetti disastrosi sulla nostra salute (arrivando addirittura al burn-out), ma anche sulle relazioni con gli altri (conflitti, divorzi, lacune nell’educazione dei figli, etc). Al contrario, lavorare troppo poco può portare verso la procrastinazione a causa della stanchezza generale o della mancanza di motivazione, che a loro volta possono causare un brown-out, ovvero una crisi esistenziale sul lavoro.


Il consiglio della redazione: questione di equilibrio

Per il benessere al lavoro dunque, è essenziale trovare il giusto equilibrio nella propria quotidianità che combaci la vita professionale e quella privata: realizzarsi pienamente in ambito lavorativo, ma sempre avendo a disposizione il tempo da dedicare alla propria crescita personale. Quindi, alla fine dei conti, sei o non sei a favore della 8 ore di lavoro a settimana?

🤗 Capirsi, accettarsi, essere felici... Qui e ora! 
#BornToBeMe

Contatta uno psicologo

Articolo suggerito da
Ginevra, Bodano

"Giovane donna sensibile ed empatica, cerco di conquistare il mondo armata del mio corpo minuto e del mio animo grande. L’unico modo che conosco per riuscire ad esprimere ciò che provo è la scrittura, insieme al canto, il disegno, la fotografia, la danza, il teatro… Beh, lo ammetto, non è l’unico, ma..."

Continua a leggere

Gli articoli appena pubblicati

Ansia anticipatoria: perché penso sempre al peggio?

Ti sale l’ansia al solo pensiero del futuro, che si tratti del tuo lavoro o di un semplice pranzo in famiglia? I tuoi cari ti dicono che la tua ansia è immotivata e sei d’accordo con loro? Questa è quella che si chiama ansia anticipatoria, una sensazione che colpisce numerose persone che tendono a pensare sempre al peggio. Ma perché non riusciamo a distogliere i nostri pensieri dal futuro, che sia vicino o lontano? Come liberarsi dell’ansia anticipatoria per vivere più serenamente? Cerchiamo insieme una risposta!

Il sonno polifasico: dormire a più riprese, una buona idea?

Immagina di dormire a intervalli alterni nell’arco di 24h al posto di fare una notte di sonno classica. Non ti convince? Neanche a me! Il sonno polifasico consiste nel frazionare il tempo in cui si dorme su un periodo più ampio. Perché se ne parla tanto? Perché dormire a intervalli separati piuttosto che di fila permetterebbe di sentirsi più riposati. E soprattutto, il sonno polifasico è più adatto a certe persone che ad altre. Scopriamo insieme se è davvero vantaggioso per lottare contro la stanchezza ed essere più efficaci!

Odio lo sport, come farne (un po') senza farlo?

Ci viene spesso detto che, una volta che si comincia a praticarlo, lo sport diventa una droga. È chiaro che non per tutti è così e che, su alcuni, questa droga non ha alcun effetto. Si possono provare varie discipline: palestra, nuoto, jogging… ma, alla fine dei conti, tra andare a correre e togliere i pelucchi dal proprio maglione, alcuni preferiscono sempre la seconda. Peccato che fare un po' di movimento sia davvero necessario…

Iperfagia: comprenderla per liberarsene

Alcune persone non riescono a fare a meno dell'abbuffarsi. È un problema che riguarda molti ed è per questo che è importante capire di cosa si tratta e il modo in cui questa tendenza influenza il rapporto con il nostro corpo e con il cibo. L’iperfagia, cioè l’aumento dell’appetito che diventa quasi incontrollabile, è un disturbo facente parte del gruppo dei disturbi alimentari e può causare grandi sconvolgimenti, sia fisicamente che mentalmente. È importante capire questo disturbo per potersene liberare una volta per tutte. Cerchiamo di chiarirci le idee a riguardo.

Perché mangiare ci fa sentire così bene?

Chi di noi non si mette a mangiare quando è giù di morale? Sempre pronto a strapparti un sorriso, il buon cibo è la soluzione a tutti i momenti tristi e malinconici. Perché mangiare ci fa star bene? C’è una spiegazione scientifica?

Astenia: quando la spossatezza diventa cronica

Tutti noi siamo spesso stanchi e stressati, e questo ci porta a vivere momenti di grande spossatezza in cui ci sentiamo privi di energie, spinti dal solo desiderio di un po’ di riposo. Questo è comune e normale. Ma quando la spossatezza non deriva da uno sforzo fisico né da un periodo di forte stress, e ci fa sentire fin troppo deboli e affaticati, allora potrebbe trattarsi di astenia.

Non voglio separarmi da mio figlio, è un problema?

Nella vita ci sono tante cose che non mi piace fare… Tra queste c’è sicuramente lasciare mio figlio. Anche se devo ammettere che niente mi irrita quanto le persone che mi dicono che dovrei “tagliare il cordone”. Il punto è che purtroppo non amo metterlo in mani altrui ed è sempre molto difficile separarmene. Ma possiamo parlare di un vero e proprio problema?

Vorrei che i miei genitori fossero fieri di me, perché ho così tanto bisogno della loro approvazione?

Ho più di 30 anni ma provo sempre la stessa felicità nell’annunciare un mio successo a mio padre. So che mi rende felice farlo, soprattutto da quando la mamma ci ha lasciati. Però, allo stesso tempo, mi chiedo sempre: perché ho bisogno di sapere che mio padre è fiero di me? Perché, in generale, abbiamo bisogno dell’approvazione dei nostri genitori? Renderli felici è una cosa, ma è bene farsi delle domande se la loro approvazione occupa un posto troppo importante nella nostra vita.

Perché mi vedono come una bambina in famiglia? Sono stanca dell’infantilizzazione!

A breve faccio 32 anni ma in famiglia mi trattano tutti come una bambina. Mi infantilizzano criticando le mie scelte, dalle più importanti a quelle più futili… E come se non bastasse mi dicono cosa fare, senza che nessuno gli abbia chiesto niente. Mi considero ormai abbastanza grande per poter fare le mie scelte e comportarmi come meglio credo! Perché mi trattano così? Come uscire dal meccanismo di infantilizzazione dei genitori o, peggio, dei suoceri? Scopriamolo insieme.

Genitori troppo esigenti: quando si pretende troppo dai figli

Essere genitori è qualcosa di eccezionale, ma è anche tanto difficile. In quanto genitori, siamo consapevoli di poter commettere degli errori, perché anche se cerchiamo di fare sempre del nostro meglio, siamo esseri umani. È cosi, non c’è niente da fare. Nonostante i nostri sforzi, alle volte andiamo oltre ogni limite, ci lamentiamo, esageriamo o chiediamo troppo ai nostri figli. Questo non significa però che non possiamo migliorarci, anzi!

Wengood è anche musica...

Rilassati e ritrova la serenità 😌

Wengood Italia

  1. BerlinRY X
    2:54
  2. 13th of JanuaryPatricia Lalor
    3:00
  3. ExperienceLudovico Einaudi
    5:15
  4. Nuvole BiancheLudovico Einaudi
    5:57
  5. Una MattinaLudovico Einaudi
    3:23
  6. I GiorniLudovico Einaudi
    6:50
  7. PrimaveraLudovico Einaudi
    7:22
  8. Alone Again (Naturally)Gilbert O'Sullivan
    3:36
  9. Skinny LoveBon Iver
    3:58
  10. FlumeBon Iver
    3:39
  11. re:stacksBon Iver
    6:41
  12. Hey, MaBon Iver
    3:36
  13. Back To LifeGiovanni Allevi
    4:38
  14. Secret LoveGiovanni Allevi
    4:32
  15. Come sei veramenteGiovanni Allevi
    6:04
  16. FlowersGiovanni Allevi
    2:59

Gaslighting: l'arte ignobile di manipolare la mente

Gaslighting: l'arte ignobile di manipolare la mente

"Non preoccuparti se gli altri non ti apprezzano. Preoccupati se tu non apprezzi te stesso."


Confucio


Come superare un tradimento? 5 passi fondamentali!

Come superare un tradimento? 5 passi fondamentali!