Perché dobbiamo imparare a controllare la rabbia?
Si sente spesso dire che non dovremmo reprimere la rabbia. Allo stesso tempo, farla uscire in maniera aggressiva non è proprio la soluzione ideale 🤬. Non è possibile “cancellare” quest’emozione come si cancella una sbavatura con la matita. E soprattutto, non sta agli altri gestire le nostre emozioni, dobbiamo essere emotivamente autosufficienti.
La rabbia ci divora
Lo constatiamo spesso, le emozioni forti come la rabbia sono faticose! Provare rabbia causa sintomi fisici capaci di causare malattie croniche gravi come le malattie cardiovascolari, il diabete, il crollo delle difese immunitarie… E la lista è ancora lunga 🤯!
➜ Se arrabbiarci ci costa fatica è perché consuma delle risorse psicologiche importanti. Se ricorrente, potrebbe provocare anche ansia generalizzata o addirittura la depressione o altre malattie mentali…
La rabbia ci isola
È fondamentale riflettere sugli effetti che la collera ha su di noi, ma non dimentichiamo anche la sofferenza di chi ci sta intorno. A volte diciamo a noi stessi che sono gli altri che provocano questa emozione ma in realtà è colpa del nostro passato che torna a galla. Inoltre, la rabbia ha il potere di allontanarci dalle persone che amiamo e farle soffrire 😥. Per evitare che tutto ciò accada, dobbiamo imparare a gestirla.
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Cosa si nasconde dietro la rabbia?
Bisogna sapere che la rabbia è un’emozione secondaria legata ad avvenimenti vissuti in passato. Nasconde in realtà un’altra emozione, quindi ci arrabbiamo a causa dell’emozione primaria. Cerchiamo di nasconderla ma questo crea un evitamento emozionale. Ecco perché bisogna imparare a gestire le emozioni, tutte sono legittime.
⚠️ Il peggio arriva quando siamo stati educati sin da piccoli a comunicare solo tramite la rabbia non appena c’è qualcosa che non va.
Di seguito alcune ragioni che possono spiegare la rabbia:
- Difficoltà a scendere a compromessi: a volte si cresce in un modello dove la persona in collera ottiene sempre ciò che vuole e ci induce quindi a riprodurre lo stesso schema. Altrimenti, avremo l’impressione che scendere a compromessi voglia dire essere vulnerabile.
- Un’emozione principale: indossiamo una maschera per nascondere le nostre vere emozioni.
- Incapacità di ascolto delle opinioni altrui: ciò significa che non si riesce a mettersi in discussione.
Come imparare a gestire la collera?
La collera si manifesta tramite sintomi fisici come il nodo allo stomaco, la mascella contratta, un’eccessiva sudorazione ecc. Questi segnali possono aiutarci a sentire l’arrivo della collera e a comprendere cosa c’è all’origine di questa emozione forte.
Riparare le situazioni o persone che generano collera
I segnali inviati dal corpo possono permettere di decifrare la collera. A volte si tratta di situazioni o “patterns” che si riproducono e scatenano questa forte emozione. Ecco una lista non esaustiva:
- Le situazioni stressanti e particolarmente ansiogene;
- “È necessario” o “Devi” imposti dalle persone psicorigide;
- L’accumulo di frustrazione;
- Le conclusioni affrettate, quando si ha l’impressione di sapere cosa pensa l’altro;
- La generalizzazione degli altri, per esempio “mi interrompi sempre”;
- …E così via!
Imparare a calmarsi
Una volta identificata la situazione, è più facile imparare a calmarsi. Fare un passo indietro rispetto alle proprie emozioni permette di subirle meno e di osservarle per comprenderle meglio. A questo proposito, lo yoga o la la meditazione possono essere dei solidi alleati per controllare meglio gli scatti d’ira 🧘♀️.
Ovviamente, si tratta di pratiche da consolidare con il tempo. Nel momento in cui siamo arrabbiati, ci possiamo concentrare sulle sensazioni fisiche. Spostiamo l’attenzione sul nostro corpo e le nostre emozioni. Utilissimi gli esercizi di respirazione, necessari per far calare la rabbia, che consigliano di inspirare ed espirare profondamente.
Relativizzare
Proprio come calmarsi, è un esercizio che prende tempo. Purtroppo è molto dura avere uno sguardo obiettivo quando stiamo fremendo. Ma più ci proviamo, più sarà facile riuscirci. Quando cominciamo a sentirci frustrate e contrariate, facciamoci le seguenti domande 🤔:
- È una cosa davvero importante?
- Vale la pena arrabbiarsi?
- Vale la pena rovinarsi la giornata?
- La mia risposta è appropriata alla situazione?
- Posso fare qualcosa?
- Vale la pena consacrare tempo a cercare una soluzione al problema o a essere arrabbiata?
Essere empatici
A questo punto, è possibile essere abbastanza forte per mettersi al posto della persona che ci ha contrariato, che si parli del fidanzato o dell’impiegata delle poste. Per riuscirci, dobbiamo esercitare l’ascolto attivo nei confronti dell’altro, senza male interpretare il suo discorso. Inoltre, è necessario imparare a distaccarci da qualcosa a cui teniamo terribilmente: avere ragione.
👩❤️👩 Se riusciamo a metterci al posto dell’altro sarà molto più semplice mollare la presa e non lasciarsi pervadere dalla rabbia.
Il consiglio della redazione: trovare cosa sta all’origine della rabbiaLa rabbia è un’emozione forte, stancante a lungo termine. Esiste anche una rabbia sana, a condizione che ci serva da motore e ci permetta di avanzare nei nostri progetti. Quando invece si traduce solo in aggressività sfinisce e nuoce alle nostre relazioni. È quindi importante imparare a canalizzare le emozioni. Se soffri di numerosi scatti d’ira la prima cosa da fare è identificarne le cause. Contatta uno psicologo per risalire alle origini di questa aggressività e trovare insieme una soluzione.
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Fonte: stateofmind