Possiamo piangere al lavoro? Come gestire le proprie emozioni?

Aggiornato il da Giada Paoli

“Avresti potuto fare di meglio”, osserva la tua collega ad alta voce. Osservazione questa che diventa la goccia che fa traboccare il vaso: le lacrime agli occhi, un nodo in gola e ti appresti ad avere una crisi di pianto. Ma è possibile piangere al lavoro? Come gestire questo flusso di emozioni? La prossima volta, potrai seguire i nostri semplici consigli.

Possiamo piangere al lavoro? Come gestire le proprie emozioni?
Sommario 

Sei al settimo cielo quando il tuo superiore ti fa un complimento ma allo stesso tempo sprofondi all’inferno per una piccola osservazione o una delusione professionale? È quello che normalmente accade al lavoro, dove le tue competenze sono sempre sotto esame ma dove passi anche la maggior parte del tuo tempo. Proprio per questo, gestire il flusso di emozioni che ti assale non è poi così tanto facile. Non ti mai successo di correre in bagno per piangere, al riparo da occhi indiscreti? Con un nodo in gola e lo stomaco chiuso? Conosci questo schema a memoria? Non vergognarti dei tuoi sentimenti e scopri invece come gestire le emozioni negative al lavoro con i nostri semplici consigli.

In ufficio, imparare a gestire le proprie emozioni sta diventando una vera necessità. Evitare di entrare in un circolo vizioso e di avere una reazione eccessivamente emotiva, anche quando la situazione è sotto controllo, sono quindi gli obiettivi principali a cui tendere. Non si tratta di reprimere le proprie emozioni, ma saperle dosare e domare al lavoro in base alle situazioni.

Si può piangere al lavoro?

Piangere è una reazione naturale e psicofisica a dei fattori esterni come lo stress e proprio per questo non è un segno di debolezza. Infatti, permette di dare sfogo ad alcune emozioni. Sappi inoltre che non sei l'unico/a ad avere delle crisi di pianto al lavoro e che, seppure ti lasciassi andare, la tua reputazione non ne risentirà. Piangere fa bene perché ti permetterebbe di esprimere i tuoi sentimenti sul posto di lavoro, piuttosto che tenerli repressi.

  1. Prenditi il tempo di identificare le tue emozioni: concediti il piacere di sentirle e di conoscere te stesso/a. Questo ti permetterà di tenerle a distanza e di minimizzarle.
  2. Impara a ben formulare il tuo bisogno: devi prenderti il tempo di capire appieno le tue emozioni per chiarire la situazione e per avere uno scambio costruttivo con i propri colleghi e, in particolare, con il proprio superiore.
  3. Trova sempre un terreno d’intesa: di fronte a un collega “tossico”, prova sempre a moderare la discussione, a fermare la raffica di emozioni che ti assale e a evitare di ritrovarti in situazioni che ti spingono a reagire.
  4. Rilassati: se senti le lacrime agli occhi, non aspettare e alzati subito per fare un giro e cambiare aria. Concedersi delle pause è molto importante perché permette di schiarirsi le idee e di lasciare i problemi in ufficio, almeno per qualche minuto.
  5. Preparati in anticipo: se ti conosci e sai, ad esempio, che le crisi di pianto ti assalgono sempre durante il colloquio settimanale con il tuo superiore, preparati al meglio a questo colloquio e impara a gestire le tue emozioni in anticipo, prima di entrare nella sala riunioni.
  6. Dai sfogo alle tue emozioni: per rimetterti in sesto e riacquisire il sorriso rapidamente, impara e pratica degli esercizi volti alla concentrazione. Lo sport, lo yoga della risata la sofrologia o la meditazione di consapevolezza sono delle attività ideali per respirare meglio ed eliminare le tensioni. Le emozioni si gestiscono!
  7. Tira le somme: chiediti sempre cosa ti manca per saper gestire le tue emozioni. Rifletti e fatti alcune domande come ad esempio “Qual è stata la causa della crisi di pianto?” oppure “Che cosa ho provato in quell’istante?”.

Se non sei riuscito/a a trattenere le lacrime, è meglio ammettere che sono esistite. Lì per lì, puoi anche scusarti. Se non l'hai fatto subito, al momento x, puoi anche farlo più tardi. È molto importante parlarne perché tranquillizza il tuo superiore. Parlare con te di un argomento così delicato non lo farà preoccupare in futuro.

Se sei un collega di lavoro o il superiore di una persona soggetta a piangere spesso, prova a metterti al suo posto e falla tranquillizzare quando è di fronte a della situazioni potenzialmente a rischio. Devi far prova di comprensione e di empatia.

Piangere al lavoro è un tabù?

Secondo un sondaggio pubblicato su It’s Always Personal: Navigating Emotion in the New Workplace da Anne Kreamer, il 41% delle donne ha già pianto al lavoro contro il 9% degli uomini. Le donne, d'altro canto, hanno più paura che le loro lacrime le screditino in ufficio.

I cambiamenti emotivi sono più o meno facili da gestire nel mondo del lavoro. Fortunatamente, dopo la pubblicazione del libro di una ex dipendente della Casa Bianca, Jennifer Palmieri, nel 2018, Dear Madam President: An Open Letter to the Woman Who Will Run the World, la parola si è liberata. 

stress sul lavoro

In effetti, molte testimonianze sono venute fuori sui social network portando lo slogan #Ivecriedatwork ed hanno permesso di abbattere il muro di questo tabù.

E le persone ipersensibili?

Una persona ipersensibile può essere più toccata da queste lacrime, che potrebbe anche causare un burn-out o una depressione. È importante diffidare di alcuni colleghi “tossici” che non aspettano altro che sfruttare le tue debolezze per costruirsi il proprio trampolino di lancio. In ogni caso, se avverti un certo malessere al lavoro, non aspettare e contatta subito uno psicologo diplomato.


Il consiglio della redazione – Circondati di persone comprensive

È importante non vergognarsi delle proprie emozioni e delle proprie lacrime. Ecco perché non dovete esitare a chiedere aiuto quando vi sentite sopraffatti. La gestione delle emozioni è una cosa da fare con uno psicologo. Quest'ultimo può anche aiutarti se ti senti infelice sul lavoro. È importante agire prima che si manifestino i sintomi depressivi. Non aspettare a prendere un appuntamento!

🤗 Capirsi, accettarsi, essere felici... Qui e ora! 
#BornToBeMe


Altri articoli che potrebbero interessarti:


Fonte: it.linkedin.com

Articolo suggerito da Giada Paoli

Il mio sogno è vivere sognando ad occhi aperti, amando infinitamente e sentirmi libera di essere ciò che desidero.

Gli articoli appena pubblicati

Cerchi sempre di migliorarti? Scopri il metodo Kaizen!

Cerco costantemente nuovi modi per diventare una persona migliore. Prima di tutto per me, poi anche per gli altri. C’è un campo in cui però faccio fatica a migliorare: il lavoro. Come fare per migliorare nella carriera? Da qualche tempo ho scoperto il metodo “Kaizen”. Si tratta di un metodo giapponese che permette di realizzare grandi cose grazie a piccoli cambiamenti nel quotidiano. Direttamente dalle aziende giapponesi, ci aiuta a raggiungere i nostri obbiettivi. Vediamo come applicarla nella nostra vita professionale.

Come imparare a stabilire le priorità sul lavoro?

La mia scrivania è una distesa di post-it, sono spesso oberata e a volte un po’ troppo di corsa con le deadline! So che la chiave del problema sarebbe riuscire a stabilire delle priorità, ma come fare quando si ha l’impressione che tutto sia di fondamentale importanza? Ci sono vari modi per riuscirci, prima di tutto cerca di tenere a mente che si può sempre imparare a stabilire le priorità! Vediamo insieme come!

Ho degli scatti d’ira, come controllarli?

Chi non è mai stato sopraffatto dalla rabbia chiuda quest’articolo! A tutte capita, prima o poi, di provare quest’emozione forte e incontrollabile. Non è né buona, né cattiva ma è giusto che esista. È sano provare rabbia quando ci sentiamo tradite o vittime di un’ingiustizia. Al contrario, quando gli scatti d’ira sono ricorrenti, è bene imparare a controllarli. Soprattutto quando la rabbia ferisce noi o chi ci sta intorno diventa problematica.

Quando la paura del conflitto mi impedisce di dire la mia

Non appena percepisco tensione, scappo a gambe levate. Non amo i conflitti, anche se non sono d’accordo con il mio interlocutore. Di conseguenza mi tengo tutto dentro e questo mi non mi fa di certo bene. Senza farci consumare dall’interno, dovremmo imparare a superare la paura dei conflitti e far sentire la nostra voce. Perché si temono i conflitti? Come superare questa paura? Scopriamolo insieme.

Perché mentiamo? Siamo tutte un po’ bugiarde!

Parliamoci chiaro, siamo tutte un po’ bugiarde! Chi non hai mai mentito scagli la prima pietra! Ebbene sì, pare che siamo tutti e tutte incapaci di passare una giornata intera senza mentire (strano ma vero!). Ma la vera domanda è “cosa ci spinge a mentire (senza sosta)”?

Ergofobia: quando la paura del lavoro ti consuma

La paura del lavoro, purtroppo, la conosco bene. Ne ho sofferto a lungo, ma sono felice di dire che oggi sono guarita. È un disagio che può far sorridere gli altri, che pensano che sia una che non ha voglia di fare niente. Ma al contrario, la pigrizia non ha niente a che vedere con le persone che soffrono di ergofobia altrimenti detta la paura del lavoro. Da cosa deriva questa paura? Come curarla? Scopriamolo insieme.

Ripiegarsi su se stessi: quando l'isolamento sociale è un malessere profondo

Ad un certo punto ho cominciato a ripiegarmi su me stessa, quando è venuta a mancare mia madre. Avevo appena terminato gli studi e quando mi è stato offerto un lavoro a tempo indeterminato, ho preferito rifiutare. Sono rimasta a casa da sola per diversi mesi, con pochissimi contatti con gli altri. Fortunatamente, i miei amici più cari mi hanno aiutato a superare questo episodio molto complicato. Ripigerarsi su se stessi non è solo una questione di solitudine, ma anche un segno di profondo malessere. Come si può definire? Quali sono le cause? Come uscirne? Ve ne parlo in questo articolo.

Non mi sento più desiderata, come far salire la temperatura?

Finalmente è estate e le temperature salgono… all’esterno! Perché dentro casa, purtroppo, non è più così. Anni di relazione hanno un po’ raffreddato il desiderio. Un bacio per abitudine, di tanto in tanto una carezza e l’amore solo quando capita. Per chi dice che esistono delle meravigliose relazioni platoniche e appaganti, buon per loro! Io non voglio saperne nulla. Al contrario, è il momento di far salire la temperatura e risvegliare la libido.

Come evitare di trasformare la rabbia in violenza?

Il confine tra rabbia e violenza è sottile e a volte basta davvero poco perché la rabbia sfoci in violenza. La famosa goccia che fa traboccare il vaso… hai presente? Oggi ci siamo chiesti come riuscire a evitarla. Esiste una rabbia “sana”? Come evitare che la rabbia diventi violenza? Scopriamolo insieme.

Sindrome di Peter Pan: l’eterno bambino che ha paura di crescere

Impossibilità di esprimere le proprie emozioni, procrastinazione, solitudine… Tutti sintomi che possono far pensare che soffri della sindrome di Peter Pan. Prigioniero/a dell’infanzia, non accetti di affrontare le responsabilità della vita adulta. Oggi ti racconto il complesso di Peter Pan.

Wengood è anche musica...

Gaslighting: l'arte ignobile di manipolare la mente


"Non preoccuparti se gli altri non ti apprezzano. Preoccupati se tu non apprezzi te stesso."


Confucio


Come superare un tradimento? 5 passi fondamentali!