Sindrome del sopravvissuto: quando essere in vita ti fa sentire in colpa

Aggiornato il da La Redazione Wengood

Quando mia madre è morta in un incidente d’auto ero totalmente devastata. Ho sentito un dolore immenso ma non ho assistito al dramma della sua morte. Certe persone sfortunatamente assistono alla morte di una persona cara... Questo provoca un peso immenso da portare, poiché si sentono colpevoli di essere in vita mentre l’altra persona non ha avuto la stessa fortuna. Questa sensazione nota come “sindrome del sopravvissuto” (o sindrome di Lazzaro) non è strana e può avere numerose conseguenze. Come uscirne? Scopriamolo insieme!

 Sommario

Cos’è la sindrome del sopravvissuto?

La sindrome del sopravvissuto è il senso di colpa di essere in vita dopo una situazione traumatica terminata con la morte di una persona. Si ha l’impressione di aver fatto un torto o di aver commesso qualcosa di sbagliato per il semplice fatto di essere ancora in vita. Due sentimenti nascono da questo evento 😥:

👉 Si ha la sensazione di non meritare di vivere, si pensa che sarebbe stato più giusto morire al posto dell’altra persona.

👉 Si ha tendenza a credere che si sarebbe potuta impedire la morte dell’altra persona...

Una tragedia che segna

Questa sindrome si verifica particolarmente quando la persona ha assistito alla morte di qualcuno sotto i propri occhi. Per esempio, un incidente stradale: c’è uno scontro, la persona di fianco a te muore ma tu sopravvivi. È una tragedia che può capitare nella vita di tutti i giorni ma, come spiega la dottoressa in psicopatologie, Hélène Romano, questo potrebbe riguardare drammi umani anche più vasti come ad esempio gli attentati. Inoltre, i primi studi sull’argomento sono stati condotti sulle vittime della Shoah o sui sopravvissuti del genocidio in Rwanda...

🌪️ Di fronte a un trauma si sentono emozioni negative come il senso di colpa, la vergogna, la tristezza, l’ansia o ancora l’ipervigilanza. Vivere la sindrome del sopravvissuto porta con sé quindi varie conseguenze sulla salute mentale.

Le conseguenze del senso di colpa

Quando si vive uno shock emotivo avviene una metamorfosi psichica. Io stessa l’ho sperimentato quando mia madre è morta ed io sono totalmente cambiata. In ogni caso, non avendo assistito al dramma, non vivo con i flash-back dell’evento. Le persone con la sindrome di Lazzaro rivivono la scena con immagini mentali traumatizzanti. Le emozioni tornano in superficie, come la paura e il turbamento. Si finisce per sentirsi diversi rispetto agli altri.

Isolamento e comportamenti a rischio

È quasi impossibile essere felice di vivere in queste condizioni, soprattutto quando si realizza che la persona che ha perso la vita non ha avuto la nostra stessa fortuna. Il senso di colpa ti divora e crea disturbi con sintomi della depressione.

Nel migliore dei casi, il malato psichico riuscirà a superare il senso di colpa, ma questo succede difficilmente senza aiuti esterni. Il peso delle emozioni è talmente pesante da portare che è impossibile non sviluppare comportamenti a rischio. È un modo per tenersi lontano dalla realtà, come con il consumo di alcool o droghe. Si tende anche a chiudersi e isolarsi totalmente, visto che la paura dello sguardo altrui è incombente.

⚠️

Certe vittime sviluppano anche pensieri suicidi che le spingono a commettere l’irreparabile, un esempio è quello della giovane Sydney Aiello. Parliamo di una sopravvissuta alla sparatoria di Parkland in Florida che si è tolta la vita un anno dopo il massacro...

Come guarire da questa sindrome?

Ognuno vive il lutto in maniera diversa, con emozioni più o meno difficili da vivere 😔. Quando si è vittima di un dramma il nostro modo di gestirlo dipende dalla nostra resilienza e dal nostro bagaglio personale.

La sindrome del sopravvissuto è un mix complesso di diversi fattori propri alla persona che lo vive. L’unico modo di riuscire ad attraversare le fasi del lutto e di sbarazzarsi del senso di colpa è seguire una terapia. Solo un professionista potrà aiutarti ad attraversare il trauma e andare verso l’accettazione. La scelta della giusta terapia è importante in questi casi, sarebbe bene orientarsi verso l’EMDR che è adatta ai traumi e allo stress post-traumatico.

Come aiutare una persona che manifesta questi sintomi?

Vedere una persona cara farsi carico del senso di colpa di un decesso non è mai semplice, ma bisogna armarsi di pazienza, tatto e dolcezza per starle vicino. È bene mostrarsi presente e all’ascolto per empatizzare il suo turbamento. Lo si fa tramite piccoli gesti di sostegno, ad esempio accompagnandola alla prima sessione di psicoterapia. La si deve aiutare ad attraversare il dolore cercando di impedire che quest’ultimo o i comportamenti a rischio prendano il sopravvento 😟. È necessario anche accettare che la persona che ha vissuto questo dramma non sarà più la stessa di prima e ci si deve quindi adattare per accompagnarla al meglio.


Il consiglio della redazione: un trauma importante deve essere seguito

La sindrome del sopravvissuto segue a un trauma importante. È fondamentale avere un aiuto psicologico per superare questo tipo di eventi traumatici. Se ne soffri o vedi qualcuno soffrirne intorno a te non aspettare per prendere appuntamento con uno psicologo.

🤗 Capirsi, accettarsi, essere felici... Qui e ora! 
#BornToBeMe


Bibliografia: L’impero del trauma: Nascita della condizione di vittima di Didier Fassin, Richard Rechtman

Articolo suggerito da La Redazione Wengood

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