Ipereducazione: tra aspettative ed esigenze
Da circa trent’anni fino ad oggi, il bambino ricompre un ruolo centrale all’interno del nucleo familiare. Essere un buon genitore implica dunque impegnarsi al 100% nell’educazione dei propri figli. Inimmaginabile pensare di lasciarli liberi di vivere la loro vita a scuola in tutta tranquillità, ancor più adesso che il futuro sembra sempre più incerto. Se vogliamo il meglio per loro, se vogliamo assicurare loro un futuro radioso e renderli degli adulti responsabili, è impossibile abbandonarli a loro stessi.
😙L’ipereducazione è dunque l’eccessiva attenzione che i genitori hanno nei confronti dell’educazione dei loro figli. Il problema è infatti che, mentre le aspettative sono alte, il risultato è spesso deludente. Tra l’esigenza e l’abbandono c’è una via di mezzo, un equilibrio che va necessariamente trovato e attuato.
Perché pretendiamo troppo?
Spesso è il frutto di un meccanismo inconscio, ma quando diventiamo genitori, cerchiamo sempre di correggere i nostri difetti proiettandoci sui nostri figli, di dare loro ciò che noi non abbiamo avuto o di ritrovare la nostra infanzia perduta. Insomma, abbiamo tutti delle ragioni che ci spingono a pretendere dai nostri figli sempre di più:
- Non ero una buona studentessa e voglio che mio figlio sia più bravo di me
- Al contrario, ero una buona studentessa o campionessa di tennis e non accetto che mio figlio sia da meno
- Penso che, per trovare un buon lavoro in futuro, debba prendere voti alti, studiare tanti anni e fare diverse attività
- Penso che i miei genitori non mi abbiano spinta abbastanza quando ero bambina e ora me ne dispiaccio, avrei potuto essere migliore di quanto lo sia ora
- Penso che si debba puntare sempre in alto e essere la migliore sempre e comunque
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Benvenuti in un mondo competitivo
Non è una novità, più gli anni passano più la disoccupazione aumenta, e per trovare lavoro bisogna farsi strada a muso duro: la competizione regna sovrana. In tutti i settori, sin dalla più giovane età, a scuola, i bambini sono immersi in un ambiente competitivo: voti, gare, perché dovrebbe sembrarci strano volerli spingere a dare sempre il massimo?
Sono molti quelli che si aspettano dai propri figli il meglio, che siano performativi e sempre pronti a superarsi, e dunque li mettono sotto pressione allo scopo di assicurare loro un futuro migliore. Meglio dunque un figlio producente piuttosto che un figlio sereno. Peccato però che questa eccessiva pressione da parte dei genitori la maggior parte delle volte non venga ricompensata…anzi!
Esigere troppo dai propri figli, le conseguenze nefaste
Esigere troppo dai propri figli, imporre loro di dover raggiungere sempre i migliori risultati, sono dinamiche che spesso portano a conseguenze pericolose, alle volte anche gravi.
1) La stanchezza
Non è raro ora come ora trovare molti bambini che praticano tantissime attività. Dopo la scuola c’è il nuoto, poi il karate, il pianoforte e i corsi di inglese extracurricolari. Quand’è che questi bambini trovano il tempo di respirare, di giocare con altri bambini, di vedere gli amichetti? Se tuo figlio ti sembra agitato o molto stanco, attenzione, perché può darsi che svolga troppe attività. Bambini e adolescenti hanno bisogno di molto sonno e anche e soprattutto di fare delle pause per poter godere della loro infanzia.
2) La paura di deludere
Il fatto di non riuscire a soddisfare le aspettative dei propri genitori viene vissuto con terribile angoscia da parte di un bambino. Alle volte, questa paura è così intensa che può essere la fonte di alcuni sintomi fisici, come mal di testa, di stomaco, voglia di rimettere, che insorgono prima di una competizione o magari di una verifica. La paura di deludere i propri genitori è un sentimento profondo che può lasciare delle ferite indelebili, che continuano anche nell’età adulta, come la mancanza di autostima o l'autoderisione. I commenti negativi, se non umilianti, e i paragoni con gli altri, rinforzano questa paura di deludere e sono quindi causa di tristezza e rovinano, alla lunga, il rapporto con i genitori o con i futuri figli.
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3) Il fallimento scolastico
I voti bassi, il fallimento a scuola, sono alle volte l’unica soluzione che il bambino immagina per poter opporre resistenza, per potersi ribellare alle aspettative dei suoi genitori. È il suo modo di esistere per se stesso.
4) Lo stress
Spingere il proprio figlio a fare sempre di più, a superarsi sempre, è fonte di grande stress per lui e alle volte può portarlo verso l’esaurimento nervoso. Infatti, la pressione, la stanchezza, l’accumulo di attività, la mancanza di un senso a ciò che fa (spesso i bambini fanno quello che i genitori gli dicono senza per forza chiedersene lo scopo o il motivo), sono fattori che possono condurre verso un burn-out o verso altri disturbi psicologici: instabilità emotiva, ansia, depressione.
5) La mancanza di affetto
Tutti, e i bambini ancor di più, abbiamo bisogno di affetto. L’ipereducazione ha spesso un impatto molto grave sulla relazione affettiva tra i genitori e i figli. Anche a casa, il bambino tende a perdere la sua identità di bambino, mentre resta intatta quella di alunno, di concorrente. Nella relazione genitore/figlio, l’affetto e la fiducia sono indispensabili: aiutiamo i nostri bambini a trovare la loro strada, in modo da permettere lo sviluppo della loro personalità, piuttosto che farli stare muti di fronte ad una strada scelta e imposta da altri e che pensiamo sia la migliore per loro.
Vedi anche - Genitori allo stremo, attenzione al burn-out materno
Il consiglio della redazione: è questione di equilibrioEssere troppo esigenti. Non esserlo abbastanza. Nell’educazione come nella vita, tutto è questione di equilibrio. Non stiamo lì a sperare che nostro figlio sia il migliore, non aspettiamoci che sia perfetto: è inverosimile. Noi non siamo genitori perfetti, quindi non idealizziamo i nostri figli. Permettiamogli di commettere i loro errori e diamogli i migliori consigli affinché trovino la loro strada. Il regalo più bello che gli possiamo fare è quello di insegnargli ad avere fiducia in loro stessi. Proteggendoli, aiutandoli a prendere delle iniziative e dando loro la nostra approvazione, gli diamo le basi per una buona autostima.
🤗 Capirsi, accettarsi, essere felice… Qui e ora! #BornToBeMe
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Fonte: Psicoadvisor