4 consigli per imparare ad amarsi: di' addio all’insicurezza!

Aggiornato il da La Redazione Wengood

“Faccio schifo”, “sono brutto”, “sono inutile” … difficile avere sempre una buona autostima. Eppure, è la chiave del nostro successo e del nostro equilibrio psicofisico. Sentirsi bene con sé stessi e con il proprio corpo, imparare ad amare sé stessi, è la cosa migliore che possiamo fare.

4 consigli per accettare sé stessi

La terapia cognitivo-comportamentale può essere utile per aiutare le persone con una bassa autostima di sé. Tuttavia, ci sono alcuni consigli più semplici che possono essere messi in pratica ogni giorno!


Citazione

Innamorati di te. Della vita. E dopo di chi vuoi.

Frida Kahlo


1) Abbi riguardo per te

Non sentirti in colpa se non sei riuscito a mantenere una promessa o se non hai raggiunto un obiettivo. Sbagliare è umano, e ci aiuta a crescere. Basta accettare le nostre debolezze e i nostri difetti.

2) Cerca di essere ottimista

Evita di immaginare sempre il peggio e smettila di avere paura. Quando si inizia un nuovo progetto, prenditi del tempo, rilassati e credi in te stesso. Sei come tutti gli altri, hai le stesse possibilità e capacità.

3) Smettila di dare peso al giudizio altrui

Lo sguardo degli altri ti provoca un senso di insicurezza. Smettila di chiederti cosa pensano gli altri, non cercare l'approvazione altrui, l’unica cosa che conta è ciò che vuoi tu. Vivi per te stesso, impara ad amarti. Accettati per come sei, sia fisicamente che caratterialmente.

4) Pensa positivo

Allontana ogni pensiero negativo e concentrati sul lato positivo. Puoi ad esempio scrivere in un taccuino ciò che ogni giorno ti rende orgoglioso. Piano piano ti renderai conto che pensare sempre al peggio, essere duri con sé stessi non fa altro che tarparti le ali.


Il consiglio della redazione: Chiedi aiuto se ne senti il bisogno

A volte ci si ritrova in un vicolo cieco e niente sembra avere più importanza. Se hai difficoltà a fare amicizia, a socializzare, se senti che la mancanza di autostima ti vincola, meglio chiedere una mano d’aiuto ad uno specialista, ad un terapeuta ad esempio.

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