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Intolleranza alla frustrazione: cosa riflette?
Essere intolleranti significa non sopportare qualcosa. Avrei preferito essere intollerante al lattosio piuttosto che alla frustrazione (anche se immagino che non sia un gioco da ragazzi eliminare totalmente il lattosio dalla propria vita #teamformaggio 🧀). La frustrazione è un’emozione negativa che causa stress o rabbia, o addirittura una depressione se mal gestita. Quindi nel caso di un’intolleranza, è inutile dire quanto sia difficile essere felici.
Un'infanzia troppo protetta?
Più si cresce, più si impara a gestire la frustrazione. In ogni caso, penso di non essermi mai confrontata abbastanza con la frustrazione perché i miei genitori hanno fatto sempre di tutto per accontentarmi quando ero bambina. Ovviamente la loro è stata un’attenzione spinta dall’amore, ma che alla fine non mi è stata d’aiuto, poiché non ho imparato a gestire questo sentimento spiacevole, che mi ha causato tutta una serie di altre emozioni altrettanto spiacevoli. Per tanto tempo mi sono nutrita di queste ultime, cosa che mi ha spinto a evitare qualsiasi tipo di situazioni in cui potevo sentire frustrazione e delusione e a evitare di uscire dalla mia comfort zone 😫.
👉 Non bisogna frustrare i propri figli ma insegnare loro a gestire questo sentimento è cruciale e fa parte dei principi dell’educazione positiva
La delusione permanente: un freno alla felicità
Il problema di essere intollerante alla frustrazione è che si tende a evitarla e a non trovarsi mai faccia a faccia con questo disagio emotivo. Direi anche che ci rende più fragili e permeabili alla sofferenza. Per esempio, come fare quando questo tipo di sentimenti arriva in momenti cruciali, come l’annuncio del sesso del nascituro?
👉Nel mio caso, ho anche sviluppato un tratto caratteriale che ho scoperto cercando di capire la mia intolleranza alla frustrazione: l’impazienza. Tutto deve succedere subito e come voglio io, cosa che è ovviamente impossibile.
L'impossibilità di sentirsi felici
Tutto questo porta a un’unica cosa: non essere mai davvero felice 😣. Quando non otteniamo quello che vogliamo, restiamo eternamente delusi e non riusciamo ad andare avanti. Si arriva a diventare estremamente esigenti con se stessi e con gli altri, cosa che è lontana dal facilitare le nostre relazioni sociali.
La svolta nel mio caso è avvenuta quando ho capito che la mia intolleranza mi spingeva in un malessere che prendeva troppo spazio. Essere sempre negativi e non sentire la felicità dei piccoli traguardi è pesante, motivo per il quale ho deciso di prendere le cose in mando tentando di fare un passo indietro per uscire da questo stato di delusione permanente 😫.
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Come superare questa intolleranza?
La psicologa Michelle Larivey ha spiegato che los tato di delusione ci mostra due cose:
- La nostra insoddisfazione (che rinvia quindi alla frustrazione)
- La differenza tra le nostre aspettative e ciò che è realmente successo.
Per superare l'intolleranza e uscire dal sentimento di delusione, bisogna agire su questi punti.
1. Accettare le emozioni scomode
Solitamente non dedichiamo abbastanza tempo ad analizzare le emozioni scomode. Ovviamente, non essendo piacevoli da vivere, non abbiamo voglia di perderci troppo tempo. Ma non teniamo conto che potrebbero essere degli indicatori preziosi che permettono di adattarci. 👉 Prendiamo l’esempio della paura 😱. È difficile da vivere, ma ci indica un potenziale pericolo, cosa che ci permette di stare all’erta per sopravvivere.
Quando siamo frustrati dobbiamo imparare a identificare ciò che ci ha resi arrabbiati o tristi. Quale evento mi ha spinto a trovarmi in questo stato? Perché ha fatto nascere questi sentimenti? Bisogna porsi le domande giuste per essere confrontati alle nostre emozioni. |
2. Abbassare la soglia delle aspettative
Abbassare le aspettative è spesso visto come qualcosa di negativo 👎. Basti pensare a tutti i discorsi motivanti che ci spingono a puntare sempre più in alto e quindi pretendere anche sempre di più. Spesso questi discorsi trasmettono una positività tossica. In realtà dovremmo solo imparare a seguire il nostro ritmo.
Perché? Se siamo delusi, significa che abbiamo fatto un errore di valutazione sul nostro obbiettivo. Non si tratta di sottovalutare ma di procedere passo dopo passo. Con un progresso più lento, riusciamo più facilmente ad evolvere e constatare ciò che diventa un vero motore 🤗!
3. Trovare un altro sistema di pensiero
Non ho mai fatto fatica a tollerare gli errori degli altri e coltivare una grande apertura mentale. Però, quando si tratta di me, è molto più dura. Ho imparato a staccarmi e applicare questo sistema di pensiero a me stesso. Non dico che funzioni sempre molto bene, ma stare bene con me stessa e accettare ciò che non andava bene mi ha fatto molto bene. Ovviamente, rimettersi dalla frustrazione o delusione prende del tempo.
Non è impossibile, a partire dal momento in cui si accetta che non tutto può andare nel senso giusto e che la rabbia è sana. Più si impara a digerirlo e, più si impara a riprendersi facilmente 👏!
Il consiglio della redazione: una tolleranza alla frustrazione che si impara a qualsiasi etàLo psicologo Didier Pleux ci invita a fare attenzione alla soglia di tolleranza e frustrazione che si abbassa sempre di più nella società attuale. La ricerca della soddisfazione immediata e del piacere, favorito dal digitale, ha fatto nascere nuove patologie. Sempre secondo Didier Pleux, questi intolleranti sarebbero sempre più numerosi, facilmente riconoscibili: adulti che somigliano a bambini e non sopportano la durezza della vita. Vogliono che tutto sia bello e rifiutano il traffico, le code ecc. Lo stesso vale per la vita di coppia, appena la frustrazione fa la sua comparsa, si preferisce mollare tutto piuttosto che salvare la coppia. Fortunatamente, la tolleranza alla frustrazione si impara a qualsiasi età tramite esercizi semplici e creando nuove abitudini. 🤗 Capirsi, accettarsi, essere felici... Qui e adesso ! |
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