TCC: Zoom sulla terapia cognitiva e comportamentale

Aggiornato il da Giada Paoli

Tutti possiamo soffrire di una fobia che ci rovina la vita: disturbi ossessivo compulsivi che ci impediscono di vivere serenamente, disturbi dell’ansia… Indipendentemente dal male che ci devasta, non possiamo continuare a soffrire e vivere in questo modo. La terapia cognitivo-comportamentale, altrimenti nota come TCC, può aiutarci. Grazie a lei potremo capire meglio gli schemi di pensieri negativi all’origine dei nostri comportamenti e angosce. Scopriamo i dettagli.

TCC: Zoom sulla terapia cognitiva e comportamentale
 Sommario

Cos’è un TCC?

Le prime ricerche sul comportamento fanno la loro comparsa nel 1913, ma bisognerà aspettare gli anni 60 per parlare di terapia. Due psicologi in particolare si sono dedicati all’argomento:

👉 Albert Ellis si è interessato agli apprezzamenti disfattisti e ai comportamenti che ne derivano.

👉 Aaron Beck si è invece concentrato sui nostri pensieri e credenze.

La sintesi tra comportamentale e cognitivo si fa da sola. La terapia cognitiva mette quindi in evidenza il legame stretto che esiste tra emozioni e comportamenti 💭.

L’obiettivo della terapia comportamentale

L’idea è che, se i comportamenti sono negativi e inadatti (fobia, angoscia, DOC ecc.) dovranno essere sostituiti da pensieri e reazioni più adatte alla realtà. Si deve quindi riuscire a fare domani ciò che ci sentiamo incapaci di fare oggi.

🧠 Se approfondiamo sul passato del paziente, il terapeuta cercherà d'identificare i meccanismi all’origine dei nostri problemi attuali attraverso l’analisi funzionale. Ci aiuterà a superarli mettendo in atto nuovi comportamenti più utili e adatti.

L’obiettivo quindi è costruire un nuovo modo di pensare e di comportarsi. Per questo motivo, dovremo stabilire degli obbiettivi con compiti precisi. Più si riesce a raggiungere gli obbiettivi, minore sarà la paura.

La terapia comportamentale: per chi? Quando?

È necessario scegliere bene la terapia in funzione delle difficoltà incontrate. Per esempio, se si è vissuto uno shock emotivo dopo un evento traumatico, la terapia comportamentale non è molto adatta. Bisognerebbe piuttosto orientarsi verso l’EMDR! Al contrario, se si soffre di talassofobia o di ansia generalizzata, la TCC è perfetta!

Anche altri disturbi possono essere trattati con questa terapia:

  • Se si hanno problemi a gestire gli attacchi di rabbia
  • Se si ha una dipendenza
  • Se si soffre di disturbi alimentari, in particolare bulimia o iperfagia
  • Se si ha una qualsiasi fobia
  • Se si soffre di disturbi del sonno
  • Se si hanno dei DOC (disturbi ossessivo compulsivi)

👉 Tutti coloro che desiderano trovare uno stile di vita più autonomo e sereno, che siano adulti, adolescenti o bambini, possono seguire una TCC. L’importante è essere pronti a consultare uno psicologo e ad impegnarsi, durante e tra le sessioni, per stabilire dei nuovi comportamenti.

Quando cominciare una TCC?

Se la tua fobia ti impedisce di vivere la tua vita come vorresti è il momento di cominciare una terapia. In ogni caso, non sei obbligato/a ad aspettare la goccia che fa traboccare il vaso. Se ci si rende conto di avere una paura irrazionale o un DOC che non riusciamo a controllare (anche se non è molto invasivo) è un primo segnale di allerta.

⚠️ La TCC mira un disturbo preciso, non è invece adatta per un malessere indefinito, che richiede un lavoro di strutturazione dell’identità o un bisogno di parlare ed essere ascoltati.

Come si svolge la terapia comportamentale e cognitiva?

La TCC è considerata come una terapia detta “breve”, poiché implica solitamente da 10 a 20 sessioni. Sul funzionamento il terapeuta ci aiuterà a disfarci del nostro disturbo definendolo e poi identificando i pensieri e le emozioni che gli sono associati (in particolari se negativi).

Tramite il monitoraggio si viene confrontati progressivamente all’oggetto della nostra paura. Lo psicologo ci insegna allora a gestire le emozioni (sai come gestire l'ipersensibilità?) e i pensieri legati alla fobia. In questo modo ci sentiremo sempre più a nostro agio quando verremo confrontati alla nostra paura 👏.

La seduta in dettaglio

Durante la prima seduta il terapeuta si limita ad ascoltare: sta a noi spiegare il problema. Durante la seconda seduta daremo maggiori dettagli su pensieri e comportamenti associati a questa fobia nel quotidiano. Per esempio: ci pensiamo sin dal risveglio? Quando siamo con gli altri? Mentre lavoriamo?

Le successive sedute permettono di elaborare gli step da raggiungere per modificare progressivamente il nostro comportamento. In seguito, ci si concentrerà sulle difficoltà incontrate per migliorare la situazione fino a far sparire totalmente il problema 😊.


Il consiglio della redazione: una terapia molto efficace

L’efficacia di una TCC è stata provata da diversi studi. Per i problemi di ansia, di DOC o fobie, è estremamente efficace. Si tratta di una terapia breve che necessita di un grande impegno, visto che si devono realizzare degli esercizi nella vita quotidiana. È da tenere a mente perché la terapia sia efficace. Non esitare a parlarne, perché non consultare uno dei nostri psicologi?

🤗 Capirsi, accettarsi, essere felici... Qui e ora! 
#BornToBeMe

Contatta uno psicologo

Ti potrebbe interessare :

Articolo suggerito da Giada Paoli

Il mio sogno è vivere sognando ad occhi aperti, amando infinitamente e sentirmi libera di essere ciò che desidero.

Gli articoli appena pubblicati

Cerchi sempre di migliorarti? Scopri il metodo Kaizen!

Cerco costantemente nuovi modi per diventare una persona migliore. Prima di tutto per me, poi anche per gli altri. C’è un campo in cui però faccio fatica a migliorare: il lavoro. Come fare per migliorare nella carriera? Da qualche tempo ho scoperto il metodo “Kaizen”. Si tratta di un metodo giapponese che permette di realizzare grandi cose grazie a piccoli cambiamenti nel quotidiano. Direttamente dalle aziende giapponesi, ci aiuta a raggiungere i nostri obbiettivi. Vediamo come applicarla nella nostra vita professionale.

Come imparare a stabilire le priorità sul lavoro?

La mia scrivania è una distesa di post-it, sono spesso oberata e a volte un po’ troppo di corsa con le deadline! So che la chiave del problema sarebbe riuscire a stabilire delle priorità, ma come fare quando si ha l’impressione che tutto sia di fondamentale importanza? Ci sono vari modi per riuscirci, prima di tutto cerca di tenere a mente che si può sempre imparare a stabilire le priorità! Vediamo insieme come!

Ho degli scatti d’ira, come controllarli?

Chi non è mai stato sopraffatto dalla rabbia chiuda quest’articolo! A tutte capita, prima o poi, di provare quest’emozione forte e incontrollabile. Non è né buona, né cattiva ma è giusto che esista. È sano provare rabbia quando ci sentiamo tradite o vittime di un’ingiustizia. Al contrario, quando gli scatti d’ira sono ricorrenti, è bene imparare a controllarli. Soprattutto quando la rabbia ferisce noi o chi ci sta intorno diventa problematica.

Quando la paura del conflitto mi impedisce di dire la mia

Non appena percepisco tensione, scappo a gambe levate. Non amo i conflitti, anche se non sono d’accordo con il mio interlocutore. Di conseguenza mi tengo tutto dentro e questo mi non mi fa di certo bene. Senza farci consumare dall’interno, dovremmo imparare a superare la paura dei conflitti e far sentire la nostra voce. Perché si temono i conflitti? Come superare questa paura? Scopriamolo insieme.

Perché mentiamo? Siamo tutte un po’ bugiarde!

Parliamoci chiaro, siamo tutte un po’ bugiarde! Chi non hai mai mentito scagli la prima pietra! Ebbene sì, pare che siamo tutti e tutte incapaci di passare una giornata intera senza mentire (strano ma vero!). Ma la vera domanda è “cosa ci spinge a mentire (senza sosta)”?

Ergofobia: quando la paura del lavoro ti consuma

La paura del lavoro, purtroppo, la conosco bene. Ne ho sofferto a lungo, ma sono felice di dire che oggi sono guarita. È un disagio che può far sorridere gli altri, che pensano che sia una che non ha voglia di fare niente. Ma al contrario, la pigrizia non ha niente a che vedere con le persone che soffrono di ergofobia altrimenti detta la paura del lavoro. Da cosa deriva questa paura? Come curarla? Scopriamolo insieme.

Ripiegarsi su se stessi: quando l'isolamento sociale è un malessere profondo

Ad un certo punto ho cominciato a ripiegarmi su me stessa, quando è venuta a mancare mia madre. Avevo appena terminato gli studi e quando mi è stato offerto un lavoro a tempo indeterminato, ho preferito rifiutare. Sono rimasta a casa da sola per diversi mesi, con pochissimi contatti con gli altri. Fortunatamente, i miei amici più cari mi hanno aiutato a superare questo episodio molto complicato. Ripigerarsi su se stessi non è solo una questione di solitudine, ma anche un segno di profondo malessere. Come si può definire? Quali sono le cause? Come uscirne? Ve ne parlo in questo articolo.

Non mi sento più desiderata, come far salire la temperatura?

Finalmente è estate e le temperature salgono… all’esterno! Perché dentro casa, purtroppo, non è più così. Anni di relazione hanno un po’ raffreddato il desiderio. Un bacio per abitudine, di tanto in tanto una carezza e l’amore solo quando capita. Per chi dice che esistono delle meravigliose relazioni platoniche e appaganti, buon per loro! Io non voglio saperne nulla. Al contrario, è il momento di far salire la temperatura e risvegliare la libido.

Come evitare di trasformare la rabbia in violenza?

Il confine tra rabbia e violenza è sottile e a volte basta davvero poco perché la rabbia sfoci in violenza. La famosa goccia che fa traboccare il vaso… hai presente? Oggi ci siamo chiesti come riuscire a evitarla. Esiste una rabbia “sana”? Come evitare che la rabbia diventi violenza? Scopriamolo insieme.

Sindrome di Peter Pan: l’eterno bambino che ha paura di crescere

Impossibilità di esprimere le proprie emozioni, procrastinazione, solitudine… Tutti sintomi che possono far pensare che soffri della sindrome di Peter Pan. Prigioniero/a dell’infanzia, non accetti di affrontare le responsabilità della vita adulta. Oggi ti racconto il complesso di Peter Pan.

Wengood è anche musica...

Gaslighting: l'arte ignobile di manipolare la mente


"Non preoccuparti se gli altri non ti apprezzano. Preoccupati se tu non apprezzi te stesso."


Confucio


Come superare un tradimento? 5 passi fondamentali!