Serotonina, 4 cose da sapere sull’ormone della felicità!

Aggiornato il da Ginevra Bodano

La serotonina fa parte del gruppo dei cosiddetti “ormoni della felicità” insieme all’ossitocina, le endorfine e la dopamina. Se tutti noi siamo sempre alla ricerca della felicità, è vero anche che spesso e volentieri non siamo ben informati sui meccanismi psicologici che ci consentono di migliorare il nostro benessere. Infatti, il nostro corpo svolge una serie di meccanismi dedicati alla produzione della serotonina. Scopriamo insieme questo processo incredibile, il suo funzionamento e la sua composizione.

Serotonina, 4 cose da sapere sull’ormone della felicità!

Il compito della serotonina: l’antidepressivo di madre natura

Prodotta a partire dall’amminoacido triptofano, la serotonina permette di trasmettere le informazioni tra i neuroni all’interno del nostro cervello. È un neurotrasmettitore. La secrezione della serotonina è principalmente a carico delle cellule intestinali (il 95%) ma anche dei neuroni di una parte del cervello.

Questa agisce sul sistema nervoso centrale e interviene nel controllo dei comportamenti, dell’umore, dell’emotività, dell’ansia, dell’apprendimento. È ugualmente coinvolta in fattori quali il movimento, il potere decisionale, il sonno e alcuni disturbi sessuali e alimentari. Insomma, è chiaro che la serotonina gioca un ruolo fondamentale per il nostro benessere. Di conseguenza, una diminuzione del livello di serotonina sembra essere associata ad alcuni tipi di depressione.

Serotonina e depressione: una responsabilità limitata e difficile da quantificare

È vero che la serotonina influisce sul nostro benessere ma, tuttavia, è difficile riuscire a controllarla. Infatti, il tasso di serotonina nel nostro corpo non si può determinare attraverso un prelievo di sangue o l’analisi delle urine. Dunque, sarebbe necessario prelevare del liquido cefalorachidiano e, supponendo che il processo sia semplice, anche una volta compiuto l’analisi del dosaggio non rivelerebbe grandi novità. Insomma, un livello basso di serotonina può essere associato ad uno stato di depressione ma solo su alcune persone e per determinati tipi di depressione.

➡ In effetti, alcune depressioni non hanno nessun tipo di legame con la serotonina.

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Quali sono le cause della mancanza di serotonina?

Le cause possono essere molteplici:

➡ Una bassa produzione di serotonina può trovare la sua origine in fattori come lo stress, l’assenza di luce solare, o ancora un deficit di vitamina B12.

➡ Una carenza dell’ amminoacido triptofano legata ad una scorretta alimentazione può ugualmente disturbare il processo di produzioni di serotonina.

➡ Infine, tra le cause si riscontra ugualmente una disfunzione dei recettori della serotonina.

Quali sono gli alimenti ricchi di serotonina? La catena di produzione del buonumore

È proprio vero che la felicità dipende anche da quello che mangiamo, e per questo è importante avere un’alimentazione varia ed equilibrata. Come? Stimolando la produzione di serotonina includendo alimenti contenenti il triptofano nel menù. Nonostante il suo nome cacofonico, in realtà consumiamo abbastanza di frequente questo amminoacido senza nemmeno esserne consapevoli. Infatti, è presente in alcuni alimenti come: il riso integrale, le uova, i lattiero caseari, la soia, la carne, il pesce, il cavolo, il cioccolato fondente, le banane o ancora i cereali e le noci.

I glucidi sono ugualmente importanti per favorire il trasporto di triptofano fino al cervello.

Per fare ciò i glucidi sono il carburante migliore, tra questi troviamo: miele, frutta secca, legumi, cereali, quinoa, pane, riso, pasta (è preferibile quella integrale per l’apporto di fibre), patate, mais, latte caldo… Questi alimenti permettono al triptofano di arrivare a destinazione senza difficoltà.

Bisogna anche ottimizzare la trasformazione del triptofano in serotonina potenziando gli enzimi coinvolti.

Per fare ciò servono:

➡ Vitamine B3, B6, B9, Le Fer, le Zinc, il Clcio, il Magnesio, la Vitamina C

➡ La Vitamina D, pesci, uova, latticini

➡ Infine, è possibile aumentare l’azione della serotonina grazie agli Omega 3, che troviamo nel pesce, nei frutti di mare, nell’olio di colza o di lino.

Un esempio di pasto?

🍽️ Triptofano: riso integrale

🍽️ Glucidi: lenticchie

🍽️ Vitamina D/ Omega 3: salmone

E per dessert, ancora un po' di triptofano...

🍽️ Banana e cioccolato fondente!

Si tratta di una vera e propria ricetta della felicità!

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Come aumentare il tasso di serotonina?

Un supplemento di 5-HTP: sembra il nome di un nuovo personaggio di Star Wars ma non lo è! Questo nome in codice nasconde l’estratto di una pianta legnosa di origine africana, la Griffonia Simplicifolia.

Si tratta di un amminoacido che il nostro corpo produce naturalmente a partire dal triptofano. Una volta che il 5-HTP viene assorbito, questo amminoacido raggiunge la strada della felicità per trasformarsi direttamente in serotonina all’interno del nostro cervello. Lo sport così come anche la meditazione sono pratiche che permettono di sviluppare in modo naturale la serotonina, così come prendere il sole. Ecco perché siamo sempre più allegri e felici d’estate!

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Il consiglio della redazione: prenditi cura di te!

Meglio prevenire che curare, quindi è fondamentale prendersi cura di noi stessi e di questa bellissima macchina che è il nostro corpo, dandogli il giusto carburante per farlo funzionare al meglio e contribuire al nostro benessere. Un’alimentazione corretta ed equilibrata e un po' di movimento fanno la differenza. Se noti dei sintomi di depressione o un certo malessere che persiste, non esitare a contattare un professionista. Saprà darti i migliori consigli secondo il tuo caso, e anche quella spinta necessaria per ritrovare la strada verso il benessere e la felicità.

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Articolo suggerito da Ginevra Bodano

Giovane donna sensibile ed empatica, cerco di conquistare il mondo armata del mio corpo minuto e del mio animo grande. L’unico modo che conosco per riuscire ad esprimere ciò che provo è la scrittura, insieme al canto, il disegno, la fotografia, la danza, il teatro… Beh, lo ammetto, non è l’unico, ma...

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