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I sani sono malati che s'ignorano
Jules Romains
La paura di morire
Chi è ansioso per natura, tende a scrutare minuziosamente il proprio corpo, facendo attenzione anche al minimo segno di invecchiamento o peggioramento. In questo caso, ci si osserva perché si ha, molto semplicemente, paura di morire. L’idea della fine diventa una vera e propria angoscia.
Chi sono gli ipocondriaci?
Le persone ansiose e ipersensibili sono più propense delle altre all’ipocondria. Se hai vissuto un lutto traumatico e senza avere avuto il tempo di prepararti come nel caso della perdita di una persona cara o la vista di corpi senza vita, queste possono essere tra le cause scatenanti di questo disturbo. Si dice anche che la paura dell’abbandono o un eccesso di protezione ricevuto durante l’infanzia possano accentuare il rischio di diventare ipocondriaco.
Esistono numerosi cliché riguardo questa malattia che possono anche farci sorridere, tuttavia l'ansia cronica è uno dei sintomi dell'ipocondria più diffusi. Inoltre, si tratta di una malattia psicologica difficile da gestire: immaginare o addirittura essere sicuri di essere malati ma non essere presi sul serio è difficile da sopportare e da vivere ogni giorno.
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Soffro di ipocondria: cosa fare per stare meglio?
1) Prevedere le crisi
Sconvolgimenti o cambiamenti repentini spesso e volentieri sono le cause scatenanti delle crisi. Più ci si sente sicuri e meno diventa probabile avere una crisi legata all’ipocondria. Se non possiamo evitare un cambiamento della nostra quotidianità, la cosa migliore da fare è rivolgersi al proprio terapeuta per prevedere la crisi.
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2) Aver uno stile di vita sano
Più abbiamo delle cattive abitudini e più il corpo rischia di soffrire; ecco perché, per evitare la minima fissazione su una qualsiasi anomalia del proprio corpo, è importante avere e mantenere uno stile di vita sano. Bisogna dunque avere una buona alimentazione così come delle ore di sonno sufficienti, ma anche combattere lo stress grazie allo sport e alle attività ludiche. Non bisogna dimenticare di prendersi cura di se stessi; il rilassamento favorisce il benessere generale. L’idea, in linea di massima, è quella di riprendere il controllo del proprio corpo, di riappropriarsene per poterlo gestire meglio.
3) Tenere la mente occupata
Quando si finiscono le proprie faccende e ci si mette a pensare, ecco che si divaga e ci si focalizza sul benché minimo dolorino, su un rossore sospetto, etc. Non c’è scelta, per evitare di rimuginare e di andare troppo lontano con la fantasia, è importante praticare delle attività che richiedano una forte concentrazione.
4) Smetterla di controllarsi perennemente
Sei armata di termometro, stetoscopio e abbassalingua, ma non bisogna dimenticare che i controlli non fanno altro che alimentare la malattia. Dunque, anche se difficile (molto difficile), bisogna smetterla di controllare il polso, la respirazione, il colore della pelle, la temperatura, gli occhi, etc. Se ci si controlla perennemente il risultato è che si trova sempre qualcosa di strano e spaventoso, perché si sa, “chi cerca, trova!”. Lo stesso vale per le ricerche su internet accompagnate da diagnosi angoscianti. Bisogna smetterla di cercare informazioni su questa o quella malattia della quale si è convinti di essere affetti.
Il consiglio della redazione – Bisogna andare da un dottore una volta per tutteNon bisogna dimenticare che l’ipocondria è una vera e propria malattia (si, questa lo è per davvero) e che necessita di cure terapeutiche. Un trattamento a base di antidepressivi non è raccomandato perché potrebbe aumentare le angosce, ma una TCC (Terapia cognitivo-comportamentale) o ancora una EMDR potrebbero aiutare a combattere anche le forme di ipocondria più difficili. |