Autolesionismo: cos’è e come curarlo?

Aggiornato il da Ginevra Bodano

Quella dell’autolesionismo è una pratica molto conosciuta; per alcuni potrà sembrare qualcosa di lontano, altri magari la conoscono più che bene. Si potrebbe pensare che riguardi solo persone con gravi problemi psicologici, ma in realtà l’autolesionismo viene praticato anche da persone che sono vittime di depressione, stress, problemi familiari, traumi… Insomma, può riguardare chiunque, ed è per questo che è bene sapere di cosa si tratta e come agire quando ci si ritrova ad avere pensieri autolesionistici o davanti ad una persona che si autoinfligge del dolore.

Autolesionismo: cos’è e come curarlo?
 
 Sommario

Cos’è l’autolesionismo?

La particolarità dell’autolesionismo è che il soggetto che lo pratica mostra dei disturbi psicologici che manifesta con dei segni fisici. Infatti, chi è affetto da autolesionismo si procura intenzionalmente dei danni fisici, i più comuni dei quali sono spesso tagli o bruciature, ma anche abuso di farmaci o sostante alcoliche per causare un overdose che non sia letale. A tal proposito, spesso si associa l’autolesionismo al suicidio, credendo che queste persone desiderino togliersi la vita. Questa credenza popolare in realtà non ha fondamento scientifico e, al contrario, è raro che una persona autolesionista desideri suicidarsi o abbia tendenze suicide. Inoltre, di solito la persona che ricorre all’autolesionismo lo fa dopo una crisi, un momento in cui il malessere emotivo e psicologico è insostenibile: una volta terminata la crisi, il soggetto ritorna lentamente verso una stabilità e il suo desiderio di autoinfliggersi del dolore si affievolisce.

Tra le modalità alle quali ricorrono i soggetti che praticano l’autolesionismo troviamo:

  • Tagli, bruciature, perforazioni e abrasioni
  • Mordersi, dare colpi con la testa (spesso associati a patologie come autismo o sindrome di Tourette)
  • Overdose di farmaci, prodotti chimici o sostanze alcoliche
  • Ingestione di cibo (infatti c’è una forte correlazione tra l’autolesionismo e i disturbi del comportamento alimentare)

La redazione ti consiglia: Piango molto spesso, è normale?

Quali sono le cause?

Secondo gli esperti, spesso le persone che ricorrono all'autolesionismo lo fanno con l’intento di autopunirsi. Le cause che portano all'autolesionismo sono un forte stress emotivo, un'incontrollabile sensazione di angoscia, un profondo senso di colpa o situazioni e circostanze percepite come insopportabili. Questi sentimenti di forte malessere sono spesso causati da traumi (che possono essere di natura fisica o emotiva) e problemi sociali o psicologici (come depressione, disturbi della personalità, etc). Cercando di dare una spiegazione alle motivazioni che spingono le persone verso l’autolesionismo, si è arrivati ad alcune conclusioni, tra le quali:

  • Autolesionismo come strategia di coping: secondo la quale sembra che queste persone si procurino delle ferite fisiche allo scopo di alleviare un dolore emotivo o psicologico percepito come insostenibile. Il soggetto si procura dolore fisico in modo che questo distolga l’attenzione dal dolore emotivo, un modo per riacquisire il controllo della situazione e canalizzare il dolore interno in qualcosa di più concreto come il dolore fisico.
  • Autolesionismo come punizione autoinflitta: il soggetto sente la necessità di punirsi, autoinfliggendosi dei dolori fisici.
  • Autolesionismo come comunicazione: il soggetto vuole comunicare il proprio malessere e disagio mostrando delle ferite fisiche visibili.

Quali sono le persone più colpite?

Dalle indagini statistiche svolte al riguardo, sembra che le persone che soffrono maggiormente di autolesionismo siano gli adolescenti e i giovani dai 12 ai 24 anni (anche se, lo ricordiamo, l’autolesionismo può riguardare persone di tutte le età), persone che hanno amici o familiari autolesionisti, coloro che hanno subito abusi e violenze, le persone omosessuali o bisessuali (problemi legati alla discriminazione) e i carcerati (per questi ultimi, sembra che l’autolesionismo possa essere quasi una via di fuga per sfuggire alle risse e alle violenze dell’ambiente carcerario).

Potrebbe interessarti: Come calmare e gestire gli attacchi di rabbia?

Quali sono i sintomi?

Tra i sintomi dell’autolesionismo troviamo i segni fisici che ne conseguono, nonché comportamenti anomali. Tra i segni più evidenti si sottolineano:

  • Le ferite autoinflitte (tagli, bruciature, etc.)
  • Isolamento, depressione, atteggiamento di chiusura
  • Il tentativo da parte del soggetto autolesionista di non mostrare le ferite per paura di essere scoperto, arrivando ad avere dei comportamenti anomali e quindi sospetti.
  • Anomalie nelle abitudini alimentari

Come diagnosticarlo?

Per diagnosticare l’autolesionismo sono necessari un esame obbiettivo (che consiste in un’analisi generale dello stato di salute del paziente) e un’analisi del profilo comportamentale psicologico: l’esperto in salute mentale pone delle domande al paziente per capire le motivazioni che lo hanno portato all’autolesionismo. Al termine di questi esami, gli esperti fanno una valutazione del caso per comprendere la natura del problema (ovvero se è causato da una depressione, piuttosto che da traumi, malattie psicologiche etc) e la conseguente cura.

Come curarlo?

Spesso il trattamento prescritto per chi ricorre all’autolesionismo richiede l’intervento di figure varie e diverse. Infatti, è necessario l’intervento di medici, psichiatri e psicoterapeuti. Non esistono farmaci per curare l’autolesionismo; tuttavia, potrebbero essere prescritti dei farmaci antidepressivi in presenza di disturbi dell’umore. Tra i trattamenti spesso utilizzati per curare l’autolesionismo troviamo la Terapia cognitivo comportamentale (TCC), la psicoterapia familiare (che coinvolge la famiglia del paziente) e le terapie di gruppo.


Il consiglio della redazione – La sincerità è fondamentale

È assolutamente necessario che il paziente, nel momento della diagnosi, sia assolutamente sincero riguardo ai danni che si infligge, affinché il team di esperti possa svolgere al meglio il suo lavoro e scegliere la terapia più adatta. Se questa problematica ti riguarda da vicino, che sia in prima persona o magari riguardi qualcuno a te caro come un amico o un familiare, cerca di instaurare un dialogo sincero con chi ti sta vicino, per fare il primo passo verso l’accettazione del problema e trovare la forza per rivolgersi ad un professionista, che saprà fare una diagnosi adeguata e prescrivere la terapia più adatta.


*Fonti:

Autolesionismo - MyPersonalTrainer

Autolesionismo - State of mind

Articolo suggerito da Ginevra Bodano

Giovane donna sensibile ed empatica, cerco di conquistare il mondo armata del mio corpo minuto e del mio animo grande. L’unico modo che conosco per riuscire ad esprimere ciò che provo è la scrittura, insieme al canto, il disegno, la fotografia, la danza, il teatro… Beh, lo ammetto, non è l’unico, ma...

Gli articoli appena pubblicati

Paralisi del sonno: sintomi, cause e rimedi

Mi sveglio ma non riesco a muovermi… mi sono ritrovata in questa situazione angosciante già diverse volte! Ho la sensazione di essere paralizzata e di avere una presenza orribile che si avvicina e mi terrorizza. In realtà si tratta della paralisi del sonno! Ora che ho identificato le cause di questo problema riesco ad evitarle. Ma come capire cosa si cela dietro queste paralisi? Cosa provoca una paralisi del sonno?

Meccanismo di difesa: cos’è e come funziona?

Sono specialista della procrastinazione, le mail si accumulano e faccio di tutto per scappare e non rispondere. Se rispondo significa che devo prendermene la responsabilità. Mi sento così incapace che preferisco evitare questa situazione di stress. E sì, è un bel mix di meccanismi di difesa! Ma ce ne sono ancora tanti altri: la negazione, la razionalizzazione, il rimandare, la regressione, la proiezione ecc. Come funzionano? Qual è il loro ruolo e perché esistono? Abbiamo risposto alle tue domande!🙅‍♀️

Non riesco ad alzarmi dal letto: zoom sulla clinofilia

Sto bene solo a letto. Questa è la frase che risuona nella mia testa quando suona la sveglia o dopo una lunga giornata, ma riesco comunque ad alzarmi. Per una persona che soffre di clinofilia, non è così facile: restare a letto diventa una dipendenza. La clinofilia è la voglia irrefrenabile e ossessiva di restare a letto... E non è così bello come potrebbe sembrare. Hai voglia di saperne di più?

Il test del cubo la dice lunga sulla nostra personalità... o forse no!

“Immagina di camminare nel deserto e di vedere un cubo...”, un amico mi ha fatto un test della personalità lo scorso Capodanno. Era il test del cubo! Esiste da diversi anni ma non lo conoscevo ancora! Alcuni dicono che abbia origini giapponesi ma non ne sono certa. In ogni caso, farlo è stato super divertente!

8 consigli per vivere in armonia con una persona psicorigida

L'eccessivo rigore, la mania di controllo, la necessità di avere sempre ragione... è soffocante ed estenuante vivere con una persona psicorigida! È un grande sostenitore del "devo", "devi", "fai questo", ecc. In pratica, lo psicorigido vuole avere il controllo su tutto. Tuttavia, non dobbiamo dimenticare che questo comportamento è legato alla sofferenza e alla grande ansia. Come negoziare con una persona psicorigida per vivere meglio? Ecco 8 consigli da tenere a mente affinché tutto fili liscio.

Mi giustifico di continuo, perché? Come smettere?

Un ritardo in treno? Non sono riuscita a finire in tempo qualcosa al lavoro? Posso passare anche ore a giustificarmi. Per tanto tempo ho avuto l’impressione di trascorrere il tempo a spiegare ogni mio gesto per essere certa di non essere mal vista o non turbare in alcun modo le persone intorno a me. Perché finisco sempre per giustificarmi per ogni cosa? Come smettere? Ora che sono riuscita a trovare una via d’uscita, provo a parlartene!

Come incoraggiare qualcuno ed essere d'aiuto?

Nella vita, tutti incontrano delle difficoltà. E per quanto vogliamo andare avanti e affrontare la tempesta, c'è sempre un momento in cui abbiamo bisogno di sostegno e incoraggiamento per ritrovare la fiducia in noi stessi. Tuttavia, quando vediamo i nostri cari in queste situazioni, può essere difficile trovare le parole giuste. Quindi, come si fa a incoraggiare qualcuno? Abbiamo alcune idee su come sostenere i tuoi cari, sia con il tuo comportamento che con piccole frasi da tenere a portata di mano, per essere un vero supporto.

Amore o routine, come fai a sapere da che parte stai?

Ho sempre voluto che le mie storie d'amore fossero appassionate. Tuttavia, mi sono presto resa conto che la vita non è una commedia romantica. Ricordo una relazione in particolare, qualche anno fa, in cui mi sono chiesta: ma lo amo? O sono solo abituata ad averlo nella mia vita quotidiana? Ho paura di rimanere sola? Insomma, come puoi immaginare, mi sentivo un po' persa. Ti racconto tutto.

Come affrontare gli stro*zi al lavoro? 5 consigli utili

Il libro "Psicologia della stronzata" di Jean-François Marmion, psicologo e direttore della rivista francese "Psy", decifra il fenomeno crescente delle persone insopportabili e presuntuose al lavoro. Sia nella nostra cerchia di amici, nella nostra famiglia o al lavoro, c’è sempre una persona che non sopportiamo! Ma allora, come facciamo ad individuarla e sbarazzarcene?

E se avessi paura di farcela? Di avere successo?

Oltre alla paura del fallimento, esiste anche un’altra paura di cui si parla meno: la paura di farcela, di ottenere ciò che si desidera. Eh sì, sembra paradossale, perché una persona dovrebbe avere paura di ottenere ciò che ha a lungo cercato? Il successo non è necessariamente sinonimo di felicità. Ecco perché abbiamo paura di avere successo!

Wengood è anche musica...

Rilassati e ritrova la serenità 😌

Wengood Italia

  1. BerlinRY X
    2:54
  2. 13th of JanuaryPatricia Lalor
    3:00
  3. ExperienceLudovico Einaudi
    5:15
  4. Nuvole BiancheLudovico Einaudi
    5:57
  5. Una MattinaLudovico Einaudi
    3:23
  6. I GiorniLudovico Einaudi
    6:50
  7. PrimaveraLudovico Einaudi
    7:22
  8. Alone Again (Naturally)Gilbert O'Sullivan
    3:36
  9. Skinny LoveBon Iver
    3:58
  10. FlumeBon Iver
    3:39
  11. re:stacksBon Iver
    6:41
  12. Hey, MaBon Iver
    3:36
  13. Back To LifeGiovanni Allevi
    4:38
  14. Secret LoveGiovanni Allevi
    4:32
  15. Come sei veramenteGiovanni Allevi
    6:04
  16. FlowersGiovanni Allevi
    2:59

Gaslighting: l'arte ignobile di manipolare la mente

Gaslighting: l'arte ignobile di manipolare la mente

"Non preoccuparti se gli altri non ti apprezzano. Preoccupati se tu non apprezzi te stesso."


Confucio


Come superare un tradimento? 5 passi fondamentali!

Come superare un tradimento? 5 passi fondamentali!