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Autismo: i sintomi da riconoscere
Cos’è l’autismo?
Il pedopsichiatra Leo Kanner ha descritto per la prima volta l’autismo nel 1943. È fondamentale dire che l’autismo non è una malattia mentale ma un disturbo che riguarda il neurosviluppo. Esistono diversi tipi di sotto categorie più o meno gravi: la sindrome di Asperger, per esempio, è la forma di autismo più leggera.
➜ Quali sono le cause dell’autismo?
- L’alterazione di diversi geni;
- Difetti di struttura e organizzazione di certe reti nel cervello;
- Il sesso (gli uomini sono più toccati, 4 maschi per 1 femmina)
- Antecedenti familiari;
- Motivi legati alla gravidanza (virus, medicinali o nascita prematura).
I disturbi legati all’autismo
Agire in caso di autismo è necessario per favorire un migliore sviluppo del bambino autistico. Ecco perché è importante individuare l’autismo il prima possibile. Di sicuro non parliamo di un’impresa semplicissima visto che le malattie dello spettro possono presentarsi sotto diverse forme. Indipendentemente dalla gravità della malattia, si distinguono sempre 3 problemi particolari:
- Disturbi della comunicazione: linguaggio confusionario, difficoltà con i codici di comunicazione non verbale
- Disturbi del comportamento: ripetizione degli stessi movimenti, della stessa attività
- Disturbi nelle relazioni sociali: indifferenza agli altri, poca partecipazione alle attività di gruppo
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Identificazione dell’autismo: quali sono i primi segni?
La diagnosi quindi è spesso effettuata intorno ai 3 anni, quando in realtà dovrebbe essere fatta nei primi 18 mesi. In ogni caso, nel corso del primo anno di vita, lo sviluppo dell’autismo è molto lento. I segni si manifestano in modo sottile. È importante essere attenti e anche parlare con il proprio bimbo per vedere come si sviluppa (soprattutto a livello del linguaggio).
➜ Alcuni segnali possono allertare i genitori:
- Nessuna forma di linguaggio o gesto per comunicare prima di un anno
- Nessuna parola prima dei 18 mesi
- Nessuna frase di due parole in maniera spontanea prima dei due anni
- Una perdita improvvisa delle capacità del linguaggio o una desocializzazione brutale
- Pochi sorrisi in risposta ai nostri
- Nessuna reazione quando viene chiamato per nome
- Tra 12 e 24 mesi, una regressione dopo uno sviluppo normale
⚠ Tutti questi segnali non vogliono dire che il bimbo sia autistico. In ogni caso, sarebbe meglio consultare un professionista che potrà individuare i disturbi dello spettro autistico. Il medico potrà capire perché il bambino ha sviluppato sintomi simili come il disturbo del linguaggio o del comportamento. Potrà anche consigliare di consultare uno psicologo per bambini in caso di problemi psicologici.
Come riconoscere i sintomi dell'autismo?
Certi disturbi hanno dei sintomi comuni con l’autismo. Per esempio, la sindrome di Rett perturba l’interazione sociale, o ancora i disturbi del linguaggio, dell’attenzione ecc., tutti aspetti che posso servire per riconoscere l’autismo ma che non ne sono necessariamente il simbolo.
Ora hai qualche chiave di lettura in più per tentare di riconoscere l’autismo nei bambini. Indipendentemente dalle tue conclusioni, niente può sostituire la diagnosi di un medico. Questi segnali devono solo incoraggiarti a rivolgerti a un professionista.
Il consiglio della redazione – Non esitare a chiedere aiutoÈ fondamentale riconoscere l’autismo il prima possibile per una migliore cura del bambino. L’autismo non è una malattia mentale ma richiede comunque una cura particolare. Da genitore, non è semplice gestire un bambino nello spettro. Non bisogna quindi esitare a chiedere aiuto per farsi accompagnare. Chi ci sta intorno, un medico o anche uno psicologo possono ascoltare le tue difficoltà di fronte all’autismo di tuo figlio. Solo prendendoti cura della tua salute mentale potrai prenderti cura di quella di tuo figlio. 🤗 Capirsi, accettarsi, essere felici... Qui e ora! #BornToBeMe |
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