In circostanze normali, la colpa è legata a un comportamento sbagliato, come un furto, un inganno una bugia (quante volte ci è capitato di dire bugie e di sentirci in colpa?). È quando si commette un reato o si trasgredisce a un divieto che si è consapevolmente responsabili e quindi colpevoli. Ma da un punto di vista psicologico, il senso di colpa non funziona in maniera logica o lineare. Spesso i ruoli di vittima e di carnefice sono invertiti ed è l'innocente a farsi carico di tutta la colpa.
Da dove viene questo senso di colpa?
Spesso dobbiamo tornare indietro nel tempo per capire perché, di fronte a una difficoltà, il nostro primo riflesso è quello di dare la colpa a noi stessi. Il modo in cui ci percepiamo ha le sue origini nella nostra infanzia. Da piccoli, non conosciamo la differenza tra noi stessi e gli altri ed è attraverso i loro occhi che costruiamo il nostro universo. Quando non ci sentiamo amati o desiderati, quando dobbiamo farei conti con traumi e problemi, finiamo per pensare di non meritare quell'amore, facendocene una colpa.
Se si è inclini al senso di colpa in età adulta i problemi ci appaiono insormontabili e, prendendoci tutta la colpa, finiamo per diventarne vittima.
Questa sensazione è aggravata se, da bambini, assistiamo a un evento doloroso o traumatizzante come la perdita di una persona cara o il divorzio dei nostri genitori. Queste situazioni segnano la nostra infanzia, ne portiamo i segni e le ferite anche in età adulta
Un malinteso che può diventare distruttivo
Se un rapporto sentimentale finisce, siamo solitamente i primi a farci delle domande e a sentirci in colpa: “È colpa mia? Cosa ho fatto di sbagliato?”. L'incomprensione di fronte a certe situazioni può essere distruttiva. Le emozioni ci impediscono di avere un’idea distaccata e oggettiva. Così, lasciati soli, dovendo gestire la frustrazione e senza spiegazioni, puntiamo il dito contro noi stessi e ci sentiamo gli unici colpevoli.
Paura di sbagliare, di deludere
Cresciuto con un'educazione fatta di umiliazione, vergogna, ricatti emotivo e rimproveri, non c'è spazio per l'errore. Non superare un esame, non raggiungere obiettivi personali o sportivi, è fonte di preoccupazione e ansie! Non ci sentiamo all'altezza delle aspettative altrui, ci lasciamo abbattere, abbiamo poca fiducia nelle nostre capacità..
La prossima volta che ti senti male perché qualcuno cerca di incolparti e di peggiorare le cose, dì a te stesso che non ne vale la pena. Se la persona con cui stai parlando si rifiuta di andare avanti e non fa uno sforzo per mettersi in discussione, sono affari suoi. Concentrati su te stesso e inizia ad amarti!
Come smettere di sentirsi in colpa senza motivo?
Se ti sei sentito in colpa per tutta la vita, non puoi smettere dall'oggi al domani. Sarà un lavoro lento ma intenso, i risultati ti sproneranno ad andare avanti e iniziare una nuova vita. Ecco i nostri 11 migliori consigli:
- Identifica i momenti in cui ti succede: questo è il primo passo! Diventare consapevoli che hai un problema, che tendi ad addossarti colpe che non ti dovrebbero riguardare. Con il passare del tempo, riuscirai a vivere questa situazione in maniera può serena, e soprattutto riuscirai a reagire nel momento in cui rischi di cadere nello stesso errore. A poco a poco, rassicuri quel bambino traumatizzato che ancora vive in te, e inizi a diventare finalmente adulto.
- Trasformare il fallimento di oggi in una lezione per domani: il senso di colpa a volte può essere trasformato in qualcosa di positivo. Ad esempio un litigio che ti ha portato a usare parole che non avresti voluto, ferendo l’altro, è da lezione per il futuro, perché capisca il tuo errore e non lo commetta nuovamente. Conoscere le proprie debolezze è il primo modo per gestirle.
- Identificare il vero colpevole: non è sempre colpa tua. Anche dopo aver fatto un passo indietro, non riesci a vedere cosa c'è di sbagliato nel nostro comportamento. In questi casi, ci sono buone probabilità che sta agli altri mettersi in discussione.
- Prova ad avere una visione oggettiva: il tuo punto di vista può essere fuorviante perché è influenzato da situazioni passate. Un parente o un analista potrebbero aiutarvi a riflettere. A volte il semplice fatto di raccontare quello che è successo ti fa capire che la colpa non era veramente giustificata.
- Accetta che non possiamo controllare tutto: siamo esseri umani, non supereroi! Non possiamo farci carico di tutti i mali del mondo. Inoltre, non siamo soli sulla Terra e non possiamo avere un controllo su tutto ciò che ci circonda. Ci sono eventi che purtroppo non dipendono dalla nostra volontà ed è inutile farsene una colpa.
- Pensa a te stesso e concediti qualche errore: tranquillo, un errore non vanificherà o metterà a rischio tutti i tuoi sforzi. Lasciati andare ogni tanto, cerca di essere meno esigente con te stesso, non c'è nulla di male a essere troppo gentili con gli altri.
- Chiedi scusa a chi potresti aver ferito: anche se sembra complicato, scusandoti ti alleggerisci la coscienza! Alcuni pesi sono troppo pesanti da trasportare.
- Perdonare: è uno strumento importante per migliorare la propria autostima, smettere di incolparsi e smettere di vivere nel passato. Nessuno può cambiare il passato, ma non è mai troppo tardi per migliorare il futuro!
- Agisci alla radice del problema: capire perché reagisci in questo modo, come migliorare il controllo sulle tue emozioni. Scrivere le tue esperienze in un diario potrebbe aiutarti a migliorare.
- Complimentarsi ogni giorno: ripetere spesso che tutti sbagliano. Questi piccoli consigli ci aiutano a prendere coscienza delle nostre qualità, ad armarci di fiducia per affrontare meglio il senso di colpa!
- Saper dire di no: non aver paura di rifiutarti di fare qualcosa.
Il consiglio dello psicologo: il senso di colpa è sempre fonte di sofferenzaI sensi di colpa causano sofferenza e possono portare nei casi più gravi al suicidio. Questo senso di colpa estremo diventa poi patologico ed è indispensabile consultare uno specialista per invertire la tendenza.
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Fonte: francescominellipsicologo