Quali sono le 6 emozioni primarie? Come riconoscerle?

Aggiornato il da Giada Paoli

Le emozioni, che universo misterioso! Insegniamo ai bambini a riconoscerle, agli adulti a controllarle, ma sappiamo davvero di cosa stiamo parlando? Non del tutto… siamo sincere. “Emozioni”, la nozione non è chiara, difficilmente definibile… eppure le proviamo tutti: qualcosa di intenso, brutale e breve. Tutte le nostre emozioni altro non sono che il mix di 6 emozioni di base. 6 emozioni universali che condividono la stessa espressione facciale in tutto il mondo.

Quali sono le 6 emozioni primarie? Come riconoscerle?

Le 6 emozioni primarie: imparare a riconoscerle

Per gli esseri umani, l’emozione include fondamentalmente un comportamento psicologico (provocano una reazione nel nostro cervello), dei comportamenti espressivi (per esempio un’espressione del viso) e una coscienza (sappiamo che sta succedendo qualcosa, abbiamo consapevolezza delle nostre emozioni). Tutte noi sentiamo quotidianamente tantissime emozioni diverse e distinguiamo le emozioni primarie o fondamentali da quelle secondarie o complesse. Di fronte alla complessità dell’universo affettivo, gli psicologi che hanno tentato di classificare le emozioni in categorie. Distinguono in particolare 6 emozioni di base, primarie o fondamentali:

  • La paura
  • La gioia
  • Il disgusto
  • La tristezza
  • La rabbia
  • La sorpresa

A queste si aggiunge talvolta il disprezzo.

Ruote delle emozioni primarie

Queste emozioni fondamentali sono già presenti nei bambini, le ritroviamo anche tra i primati e, soprattutto, sono universali. Ciò significa che indipendentemente dal luogo in cui ci troviamo, dalla cultura e dalle origini di una persona, riconosciamo e identifichiamo queste 6 emozioni su qualsiasi viso.

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50 sfumature di emozioni

Ovviamente non viviamo solo queste 6 emozioni primarie, ognuna di esse si declina infatti in una moltitudine infinita di sfumature. Per esempio, conosciamo bene: la vergogna, il senso di colpa, la fierezza, il desiderio e così via. Si parla sempre di emozioni, tanto forti quanto le emozioni primarie, ma sono un mix di 6 emozioni di base. Paul Ekman, psicologo americano, pioniere dello studio delle emozioni, indica per esempio che la vergogna sarebbe un mix di paura e rabbia.

Queste emozioni secondarie si manifestano con la crescita. La gelosia e l’imbarazzo fanno la loro prima comparsa nei bambini tra i 15 e i 24 mesi, il senso di colpa e la fierezza arrivano invece verso i 3 anni.

E perché questa prevalenza di emozioni negative?

Se analizziamo le emozioni di base, si constata una prevalenza di emozioni sgradevoli. E, effettivamente, secondo gli studi e i lavori effettuati in psicologia su emozioni e sentimenti, sentiamo molte più emozioni spiacevoli che piacevoli. Anche tu ti stai chiedendo perché? Semplicemente per soddisfare un nostro bisogno.

L’uomo ha bisogno di raggiungere subito il proprio obbiettivo. Per riuscire più rapidamente a raggiungere e soddisfare il nostro bisogno ci serve un’emozione spiacevole, ma quindi molto utile. Le emozioni sono delle vere e proprie guide che ci costringono all’azione e ci suggeriscono la reazione più adeguata in ogni circostanza.


Il consiglio della redazione: un’emozione è passeggera

Ogni emozione porta con sé un messaggio. Che sia positiva o negativa, tieni a mente che un’emozione è passeggera. Al posto di respingerla, ignorarla e soffocarla, è meglio accettarla e ascoltare ciò che ha da dirti. Se la gestione delle emozioni diventa problematica, non esitare a contattare uno dei nostri professionisti.

 
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*Fonte: unicusano - psicologiadellavoro - concadoro

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