"Cosa fai nella vita?", "Faccio del mio meglio!"

Aggiornato il da Ginevra Bodano

Bastano pochi minuti di conversazione con uno sconosciuto che subito viene posta la fatidica domanda: "Cosa fai nella vita?". Questa domanda ti innervosisce? Non hai voglia di sentirti definita dal tuo mestiere o dal tuo posto nella società? Siamo tutti sulla stessa barca!

"Cosa fai nella vita?", "Faccio del mio meglio!"

"Cosa fai nella vita ?", ovvero “Che lavoro fai?” 👔

Il famoso "Cosa fai nella vita" è una banalità davvero esasperante. Quando si incontra qualcuno di nuovo o si rivedono delle vecchie conoscenze, questa domanda sembra quasi d’obbligo. Se per alcuni è un piacere poter esporre il proprio curriculum e le proprie esperienze personali vantandosi del loro lavoro da sogno, per altri, che magari hanno un percorso più atipico, quelli che si sono allontanati dai propri sogni, quelli che hanno scelto o a cui è stato sconsigliato di lavorare o ancora quelli che fanno un lavoro “modesto”, questa domanda è complicata, se non addirittura insopportabile.

Non pensi sia un po' riduttivo essere definiti secondo il proprio lavoro? Non sei qualcuno di diverso quando sei fuori dall’ambiente professionale? Non avevi una personalità prima che incominciassi a lavorare? E quando sei in ferie, o in pensione, o in maternità… per caso non hai una personalità? Non c’è alcun bisogno di nascondersi dietro un dito, perché sappiamo tutti che cosa vuol dire “cosa fai nella vita?". Il messaggio è sottinteso ma chiaro: “che lavoro fai”, “come ti guadagni da vivere?”

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ragazze sorridenti

Non c’è bisogno di rispondere dicendo che cucini, che la sera ti diverti, che fai sport, che vedi i tuoi amici o badi ai tuoi figli, insomma che vivi la tua vita! 

Un'etichetta da cui è difficile distaccarsi 💻

Pensi che questa domanda sia innocente? Sveglia! È una trappola! Si tratta di un modo semplice e pratico per etichettarti a seconda che tu sia assistente, infermiera, direttrice di un’azienda, casalinga o impiegata nel settore pubblico. In questo modo il tuo interlocutore si fa un’idea del tuo tenore di vita, capisce se manchi d’ambizione, se hai studiato, ma anche e soprattutto, può paragonarsi a te. Ora che ha scoperto quanto vali, può fare un paragone tra voi due. Se alla domanda “che fai nella vita?” rispondi “mi piace andare a correre la mattina presto”, come farà il tuo interlocutore a sapere se vale più o meno di te? Come farà a sapere se ha avuto successo o ha fallito nella sua vita… professionale?

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Lavoro e quindi sono utile  🛠️

Se ci si pensa bene, con il numero di ore al giorno che passiamo al lavoro, non è del tutto incoerente rispondere a questa domanda parlando del proprio mestiere. Per molte persone, il lavoro è ciò che le fa sentire utile nella società. Sia per una questione di cultura sia per l’educazione che ci è stata data, siamo portati a pensare che tutte le attività al di fuori del nostro lavoro non siano utili, che esistano semplicemente per farci rilassare e rinfrescare le idee. Quando ci viene chiesto che cosa facciamo nella vita, ci viene spontaneo rispondere parlando del nostro mestiere per dimostrare la nostra utilità, ma sfortunatamente, in questo modo, mettiamo da parte chi siamo davvero, ciò che davvero ci definisce in quanto persone. 

Sono rari quelli che si identificano nel proprio mestiere; per tutti gli altri, il lavoro è un mezzo (per avere la disponibilità per fare ciò che si desidera, per vivere bene, per rilassarsi, per essere fieri di se stessi, etc.). Dunque, mostriamoci per quelli che siamo veramente. Osiamo essere noi stessi, diversi e inconfondibili, e ampliamo la nostra risposta all'eterna domanda “che fai nella vita?”

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L'importanza di conoscere se stessi

Un altro aspetto da considerare di fronte alla domanda "Che lavoro fai?" è l'importanza della conoscenza di sé. Anche se il nostro lavoro gioca un ruolo importante nella nostra identità, è fondamentale capire che il nostro valore non si limita alla nostra professione. Ogni individuo è un complesso mosaico di talenti, interessi, passioni, valori e tratti della personalità che vanno ben oltre il proprio lavoro. Se ci viene posta questa famosa domanda, può valere la pena di riflettere su ciò che vorremmo davvero condividere di noi stessi, a partire da una buona conoscenza di noi stessi. Per farlo, dobbiamo definire i nostri valori e trovare una passione, un hobby o un progetto di vita che ci sta a cuore. Ampliando la risposta al di là della nostra professione, ci diamo l'opportunità di condividere qualcosa di unico su di noi, qualcosa che ci distingue e ci rende autentici.

Quando le persone ci chiedono cosa facciamo per vivere, siamo pronti a indicare la nostra professione per dimostrare che siamo utili, ma purtroppo ci sfugge ciò che siamo veramente, ciò che ci definisce. Sono rari coloro che si definiscono solo in base alla loro professione, per altri è semplicemente un mezzo (per fare quello che vogliono a margine, per vivere bene, per sbocciare, per essere orgogliosi di se stessi, ecc.) 💪 🤩 Quindi mostriamoci per come siamo. Osiamo essere noi stessi, plurali e diversificati, e ampliamo la nostra risposta all'annosa domanda "cosa fai per vivere?".


Il consiglio della redazione: "E a te? Che cosa ti piace fare nella vita?"

È difficile fare conversazione con uno sconosciuto se si esclude questa domanda dalla conversazione. Se ti ritrovi nel silenzio imbarazzante di una conversazione, piuttosto che cadere nel cliché, conta mentalmente per 5 secondi e poni piuttosto questa domanda: "Che cosa ti piace fare nella vita?" Sicuramente i tuoi interlocutori rimarranno piacevolmente sorpresi! La conversazione ne sarà arricchita e imparerai a conoscere la persona che hai davanti per quella che è davvero.

🤗 Capirsi, accettarsi, essere felici... Qui e ora! 
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Articolo suggerito da
Ginevra Bodano

Giovane donna sensibile ed empatica, cerco di conquistare il mondo armata del mio corpo minuto e del mio animo grande. L’unico modo che conosco per riuscire ad esprimere ciò che provo è la scrittura, insieme al canto, il disegno, la fotografia, la danza, il teatro… Beh, lo ammetto, non è l’unico, ma...

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