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"Cosa fai nella vita ?", ovvero “Che lavoro fai?” 👔
Il famoso "Cosa fai nella vita" è una banalità davvero esasperante. Quando si incontra qualcuno di nuovo o si rivedono delle vecchie conoscenze, questa domanda sembra quasi d’obbligo. Se per alcuni è un piacere poter esporre il proprio curriculum e le proprie esperienze personali vantandosi del loro lavoro da sogno, per altri, che magari hanno un percorso più atipico, quelli che si sono allontanati dai propri sogni, quelli che hanno scelto o a cui è stato sconsigliato di lavorare o ancora quelli che fanno un lavoro “modesto”, questa domanda è complicata, se non addirittura insopportabile.
Non pensi sia un po' riduttivo essere definiti secondo il proprio lavoro? Non sei qualcuno di diverso quando sei fuori dall’ambiente professionale? Non avevi una personalità prima che incominciassi a lavorare? E quando sei in ferie, o in pensione, o in maternità… per caso non hai una personalità? Non c’è alcun bisogno di nascondersi dietro un dito, perché sappiamo tutti che cosa vuol dire “cosa fai nella vita?". Il messaggio è sottinteso ma chiaro: “che lavoro fai”, “come ti guadagni da vivere?”
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Non c’è bisogno di rispondere dicendo che cucini, che la sera ti diverti, che fai sport, che vedi i tuoi amici o badi ai tuoi figli, insomma che vivi la tua vita!
Un'etichetta da cui è difficile distaccarsi 💻
Pensi che questa domanda sia innocente? Sveglia! È una trappola! Si tratta di un modo semplice e pratico per etichettarti a seconda che tu sia assistente, infermiera, direttrice di un’azienda, casalinga o impiegata nel settore pubblico. In questo modo il tuo interlocutore si fa un’idea del tuo tenore di vita, capisce se manchi d’ambizione, se hai studiato, ma anche e soprattutto, può paragonarsi a te. Ora che ha scoperto quanto vali, può fare un paragone tra voi due. Se alla domanda “che fai nella vita?” rispondi “mi piace andare a correre la mattina presto”, come farà il tuo interlocutore a sapere se vale più o meno di te? Come farà a sapere se ha avuto successo o ha fallito nella sua vita… professionale?
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Lavoro e quindi sono utile 🛠️
Se ci si pensa bene, con il numero di ore al giorno che passiamo al lavoro, non è del tutto incoerente rispondere a questa domanda parlando del proprio mestiere. Per molte persone, il lavoro è ciò che le fa sentire utile nella società. Sia per una questione di cultura sia per l’educazione che ci è stata data, siamo portati a pensare che tutte le attività al di fuori del nostro lavoro non siano utili, che esistano semplicemente per farci rilassare e rinfrescare le idee. Quando ci viene chiesto che cosa facciamo nella vita, ci viene spontaneo rispondere parlando del nostro mestiere per dimostrare la nostra utilità, ma sfortunatamente, in questo modo, mettiamo da parte chi siamo davvero, ciò che davvero ci definisce in quanto persone.
Sono rari quelli che si identificano nel proprio mestiere; per tutti gli altri, il lavoro è un mezzo (per avere la disponibilità per fare ciò che si desidera, per vivere bene, per rilassarsi, per essere fieri di se stessi, etc.). Dunque, mostriamoci per quelli che siamo veramente. Osiamo essere noi stessi, diversi e inconfondibili, e ampliamo la nostra risposta all'eterna domanda “che fai nella vita?”
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Il consiglio della redazione - "E a te? Che cosa ti piace fare nella vita?"È difficile fare conversazione con uno sconosciuto se si esclude questa domanda dalla conversazione. Se ti ritrovi nel silenzio imbarazzante di una conversazione, piuttosto che cadere nel cliché, conta mentalmente per 5 secondi e poni piuttosto questa domanda: "Che cosa ti piace fare nella vita?" Sicuramente i tuoi interlocutori rimarranno piacevolmente sorpresi! La conversazione ne sarà arricchita e imparerai a conoscere la persona che hai davanti per quella che è davvero. 🤗 Capirsi, accettarsi, essere felici... Qui e ora! #BornToBeMe |