Deplhine Py, il periodo è già abbastanza stressante per tutti, come preservare al massimo i bambini?
I genitori devono riuscire a gestire la propria iperemotività e le proprie emozioni per evitare che pesino sui loro figli. Per riuscirci, prova a:
- Sdrammatizzare l’evento e adattare il linguaggio in funzione dell’età del bambino;
- Rispondere a tutte le sue domande senza anticiparle. Rispondi alle domande di tuo figlio senza cercare di rassicurarlo di qualcosa di cui non aveva paura.
Ha dei consigli per prepararli a fare un tampone senza agitarsi?
Sarà assolutamente fondamentale:
- Mostrare a gesti cosa succederà su una bambola o un pupazzo. Permetterà loro di sdrammatizzare ed essere rassicurato.
- Per quanto possibile, aspettare di avere il consenso del bambino prima di effettuare il tampone. È bene mantenere un clima di calma e serenità.
- Fare attenzione al tipo di comunicazione. Spesso usiamo una comunicazione negativa. Cerca di metterti nei suoi panni. Se dici “Non fa male […], Non è doloroso […], Non durerà tanto.”, il bambino non percepirà le negazioni ma sentirà “fa male”, “doloroso” e “durerà tanto”. Cerca di riformulare in maniera positiva. Per esempio: “Tranquillo […], Durerà poco […], Resta fermo, ti farà giusto un po’ di solletico.” In questo modo il bambino si sentirà al sicuro.
Oppure prova a:
- Distrarre il bambino: si chiama ipnosi conversazionale. Per esempio, chiedi al bambino di concentrarsi sulla respirazione, o di contare quanto tempo ci mette a ispirare ed espirare;
- Dargli un compito cognitivo: “pensa a 5 nomi di animali che cominciano con la lettera M?”. Racconta una barzelletta, dì qualcosa che susciterà sorpresa o che non vuol dire niente. Il bambino sarà quindi distratto e non avrà tempo di riflettere a quello che sta realmente succedendo, restando così sconnesso dalle sue sensazioni.
Come reagire quando il proprio figlio è positivo per non aggiungere ulteriore stress?
L’ideale sarebbe:
- Comportarsi come se fosse una normale influenza;
- Evitare reazioni esagerate;
- Rassicurare il proprio figlio;
- Rispondere alle sue domande;
- Coccolarlo il più possibile.
È passato un po’ di tempo da marzo 2020, quali sono i primi effetti di questa pandemia constatati sui bambini?
Prima di tutto, c’è stato un inquietante aumento esponenziale di ansia, depressione e tentativi di suicidio tra i più giovani. Poi si sono leggermente calmate le acque e ora stiamo assistendo a una nuova ondata di stress e ansia tra i più piccoli.
👉 Bisogna fare molto attenzione e tenere sotto controllo i disturbi dell’ansia.
Dovremmo preoccuparci delle conseguenze psicologiche a medio e lungo termine per i più piccoli?
Ci sono ancora pochi studi sull’argomento ma se prendiamo in considerazione quelli effettuati sugli adulti si nota che effettivamente dopo una crisi sanitaria meno importante di questa, ci sono ripercussioni per 2 o 3 anni sulla salute mentale. Possiamo quindi supporre che ci saranno effetti sui bambini.
Non dimentichiamo che i bambini sono estremamente resilienti, sarà quindi possibile accompagnarli per recuperare subito il benessere.
In qualità di professionista, ci sono delle domande che le fanno in maniera ricorrente?
Spesso i genitori si preoccupano degli effetti dell’uso della mascherina sui bambini. Per esempio, negli asili le maestre indossano la mascherina, e i genitori hanno paura che in qualche modo il momento in cui i bambini cominciano a parlare o che abbia un impatto sulla loro capacità nel riconoscere le emozioni.
È vero che può effettivamente disturbare alcune informazioni ma ci sono tantissime micro espressioni che avvengono a livello degli occhi e dello sguardo.
Per esempio, ci sono degli studi che mostrano che i bambini ciechi non hanno problemi di comunicazione. Quindi abbiamo in realtà già una risposta a questa preoccupazione. Inoltre, il bambino non ha a che fare solo con persone con la mascherina nel corso della giornata. Le interazioni a casa sono molto importanti, quindi se c’è un pochino di ritardo basta solo pazientare.
Delphine Py – PSYNERGY – Psicologa Psicoterapeuta TCC Delphine Py è specializzata in terapie cognitive e comportamentali. Psicologa da 10 anni, ha aperto il suo studio Psynergy e desidera rendere accessibile la psicoterapia a tutti. Nel 2020 ha cofondato la prima applicazione mobile di psicoterapia, Psynergy, che funziona tramite una chat video. Con estremo rispetto e professionalità propone ai suoi pazienti un approccio concreto e progressivo. |
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