Il super-io, incontro con il nostro giudice interiore

Aggiornato il da Ginevra Bodano

Anche se non sei esperta di psicanalisi, se c’è un nome che tutti conoscono, è quello si Freud. Nel 1923, Freud pubblica L’Io e l’Es. Nella sua opera, definisce e sviluppa il concetto del super-io in parallelo all’Io e l’Es. Il super-io sarebbe la nostra coscienza morale. Approfondiamo l’argomento insieme.

Il super-io, incontro con il nostro giudice interiore

L’io, l’Es e il Super-io: la rivoluzione di Freud

Se hai ancora qualche vago ricordo delle lezioni di filosofia, Cartesio diceva: “Penso, quindi sono”, cosa che implica che sono un essere dotato di coscienza e che sono molto diverso da un oggetto appoggiato su una mensola. La mia coscienza mi permette di immaginare il futuro, di sentire, di agire, di rappresentarmi. Nel 1923 Freud introduce l’idea che l’uomo non è solo coscienza, ma che ha in lui tre istanze che reggono i suoi comportamenti: L’Io, l’Es e il Super-Io.

Effettivamente, ci sarebbe la nostra superficie, ovvero la coscienza, e l’interno, ovvero la psiche. 🧠 C’è quello che controlliamo e i nostri sogni, i lapsus che sono fuori dal nostro controllo e che la dicono lunga su di noi.

Qual è la differenza tra l’Io e il Super-io?

È molto semplice: immagina di essere 3 persone in una. C’è colui che pensa, colui che fa l’amore e colui che punisce.

  • Cominciamo dall’Es. Si tratta della parte più bruta che ci abita, quella delle pulsioni, del desiderio. Il suo unico obbiettivo è trovare soddisfazione al desiderio. È la passione che l’Io cerca di razionalizzare anche se, secondo Freud, “L’Es non conosce e non sopporta la contraddizione”.
  • Il Super-io può essere rappresentato come un giudice, ma potrebbe anche essere un genitore severo o un poliziotto zelante. Il Super-io è colui che ci vieta, ci punisce, è la morale di cui l’Io è obbligato a tenere conto. Immaginati il Super-io come la vocina che mormora: “non vali niente”, “non avresti dovuto farlo”, “non si può” ecc.
  • E poi, c’è l’Io, la coscienza, il mediatore. È la nostra parte equilibrata tra l’Es e i suoi desideri, il Super-io e la sua severità e il mondo esterno. Non è facile!

👉 Secondo Freud, la lotta tra queste forze, ovvero l’Io, l’Es e il Super-io, è la pulsione della vita, o meglio la vita stessa. L’immobilismo al contrario, è la pulsione della morte: quindi viva la difficoltà, la contraddizione, l’ansia, il fallimento, il dubbio… è la così che va la vita!

E se il Super-io diventa troppo forte?

Se il Super-io è un giudice, il giudice non ha sempre una buona immagine: è un protettore o un dittatore? Il Super-io non è né buono, né cattivo, è semplicemente la nostra legge interna. Il Super-io non è innato, si costruisce durante l’infanzia e nel corso del tempo. I divieti che ci vengono imposti sono integrati e interiorizzati. Sappiamo in questo modo che non si deve rubare, che non si parla con la bocca piena, che non si usa la violenza fisica con gli altri. E poi ci sono i divieti universali o culturali: il cannibalismo, l’incesto, il sesso prima del matrimonio, la nudità ecc. Tutti questi divieti creati dal nostro entourage o acquisiti in seguito alle nostre esperienze ci permettono di costruire il Super-io e anche rendere possibile la vita in società.

👉 Quindi, la mancanza del Super-Io può, per esempio, condurre a commettere atti nefasti. Ma allo stesso tempo, un Super-Io troppo forte può diventare tirannico. Al di là del tiranno, un Super-io potente ci spinge a diventare il nostro stesso boia e creare un senso di colpa , disprezzo di sé, ansia, ossessioni…

Avere paura di cedere al proprio Es, significa reprimere i propri desideri, quindi imporsi inconsciamente dei divieti e rendere più severo il Super-io.

Un alleato stimolante

Ma il Super-io è anche quello che ci impone un modello da raggiungere. È un idealista che ci dà un obbiettivo, un progetto di vita e che ci sostiene per spingerci a superarci. Il problema è che il Super-io ha tendenza a non sopportare il fallimento. Bisogna quindi far evolvere il Super-io perché faccia un passo indietro e diventi più protettore.

Far evolvere il Super-io è proprio l’obbiettivo della psicanalisi, che aiuta a spostare o annullare i divieti fissati da questo moralista interno. Fortunatamente, il Super-io è capace di cambiare e modificarsi in funzione delle nuove esperienze. Così, i divieti nocivi fissati da una famiglia tossica possono farci sentire in colpa, ma possiamo trovare nuovi limiti meno distruttori grazie a un altro modello che ammiriamo: un’amica, un professore, una zia, un partner. Se evoluiamo, il nostro Super-io può anche evolvere e questa è una bella notizia!

👉 Cos'è la psicanalisi? Quando cominciare?

Il consiglio della redazione: un Super-io da far evolvere

L’avrai capito, un Super-io troppo debole o troppo forte genera seri problemi. È quindi fondamentale rimodellarlo per poter esprimere tutto il nostro potenziale e sentirci meglio nella vita di tutti i giorni. Questo lavoro non è possibile da fare da soli, è bene farsi accompagnare da un professionista in varie sedute. Se senti che qualcosa non va o ti impedisce di raggiungere la felicità, non esitare a prendere appuntamento con uno psicologo.

🤗 Capirsi, accettarsi, essere felice… Qui e ora!
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Articolo suggerito da Ginevra Bodano

Giovane donna sensibile ed empatica, cerco di conquistare il mondo armata del mio corpo minuto e del mio animo grande. L’unico modo che conosco per riuscire ad esprimere ciò che provo è la scrittura, insieme al canto, il disegno, la fotografia, la danza, il teatro… Beh, lo ammetto, non è l’unico, ma...

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