Il temine stalking viene dal verbo inglese “to stalk” che significa “seguire furtivamente”, “pedinare”. Ma di cosa si tratta esattamente? Come riconoscerlo? Cosa fare in caso di molestie ossessive e come liberarsene?
Quando si può parlare di stalking?
Lo stalker, ovvero il molestatore, assume comportamenti intrusivi ripetuti nei confronti di una persona nell’obiettivo di disturbarla e minacciarla. Ricorda che lo stalker può arrivare fino all’aggressione fisica e/o sessuale o addirittura all’omicidio. Per arrivare al proprio obbiettivo, lo stalker cerca una certa intimità con la propria vittima e viola la sua vita privata.
Conosce tutta i dettagli della vita della sua vittima, anche le più piccole abitudini insignificanti. Chiamate telefoniche a ripetizione, invio in massa di SMS, invio di regali come cioccolatini e fiori, tentativi di avvicinamento... Lo stalker organizza diverse tecniche per molestare la propria vittima.
Come capire se si tratta di stalking?
Con la sua personalità sadica, lo stalker porta la vittima a uno stato di inferiorità cercando allo stesso tempo la seduzione, la sofferenza e l’attrazione. Possiamo classificare lo stalker in due categorie:
- Lo stalker che soffre di un disturbo psicotico e che ha bisogno di una terapia con farmaci.
- Lo stalker che soffre di un disturbo della personalità e che necessita di psicoterapia. Solitamente il 90% degli stalker appartiene alla seconda categoria.
È importante sottolineare che la vittima potrebbe essere incosciente di quello che sta succedendo in un primo momento. Lo stalker è alla ricerca di tutti gli errori possibili commessi dalla vittima come ad esempio tradimenti, cattive abitudini o un rifiuto in una relazione, tutte cose che lo portano a vedere la vittima come realmente colpevole di qualcosa. Ed è proprio su questa presunta colpevolezza che lo stalker insiste con il suo comportamento.
Lo stalking su Instagram o Facebook
Con l’arrivo dei social network, lo stalking ha assunto una nuova forma. Prima si doveva seguire la persona per strada e notare ogni suo gesto. Oggi, nessuno ha più bisogno di stare immobile a scrutare dalla finestra. Tutti i nostri movimenti, opinioni e amici sono in libero accesso su internet. La nostra vita è quindi alla loro mercé.
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Stalking ossessivo: cosa fare? come reagire?
1) Non sottovalutare lo stalking
Nella maggior parte dei casi la vittima conosce l’aggressore. Ecco perché ha tendenza a minimizzare la gravità della cosa. Ricorda che lo stalking può aumentare nel tempo e arrivare a forme di violenza più gravi.
2) Affronta il tuo stalker
Taglia tutti i contatti con il tuo stalker e spiegagli che non vuoi avere nessun tipo di rapporto con lui. Ricorda che potrebbe mentire per farti sentire ancora più in colpa ma anche che il confronto è indispensabile. Quando deciderai di affrontarlo sarebbe meglio non andarci da solo/a, a volte la situazione degenera in un attimo.
3) Conserva tutte le prove
Anche se non è semplice, è fondamentale tenere un diario con le date in cui ti ha seguito, ti ha scritto o ti ha mandato dei regali... Ti permetterà di costruire delle prove tangibili per sporgere denuncia. Pian piano diversi Paesi stanno mettendo in atto delle leggi che tentano di combattere e arginare lo stalking: un esempio è quello degli Stati Uniti o del Regno Unito in cui dopo essere stato segnalato due volte da una vittima, lo stalker può avere problemi con la giustizia.
Il consiglio della redazione: chiedi aiuto! Le vittime di stalking ossessivo possono sviluppare stress post traumatico, idee suicide, disturbi del sonno, dell’ansia e depressione. Se pensi di essere vittima di stalking parlane a chi ti sta vicino e non esitare a denunciare. 👉 Se noti che nonostante tutto questa brutta esperienza ha lasciato degli strascichi nel tuo quotidiano non esitare a parlarne con uno psicologo.
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Fonte: esteri