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Agorafobia: la fuga impossibile
Definizione dell'agorafobia: non solo la paura della folla
Quando si pensa all’agorafobia si pensa immediatamente alla paura della folla. Più precisamente, si tratta della paura di non poter scappare facilmente da un posto o di non poter essere soccorsi. L’ansia e il panico sono accentuati fuori casa e facilitati da certe situazioni. Gli agorafobici per esempio hanno paura si ritrovarsi nella folla, in una fila d’attesa, nei trasporti pubblici, su un ponte, sull’autostrada ecc.
Insomma, tutti i posti in cui si ha l’impressione di essere bloccati, chiusi. Certi agorafobici sentono anche la paura crescere quando si trovano all’esterno ma in un grandissimo spazio vuoto. Hanno la sensazione di perdere i punti di riferimento. Ti assicuro che si tratta di una fobia molto invalidante, con pesanti conseguenze sulla vita di tutti i giorni. Effettivamente, se le situazioni di angoscia sono troppo frequenti, l’agorafobico tende a evitare diverse situazioni, fino a non uscire più di casa. Può avere difficoltà ad andare al lavoro, a fare la spesa, ad andare dal medico o anche a prendere la macchina.
Le cause: ansia e traumi
L’agorafobia può colpire persone di tutte le età anche se non manifesteranno tutte gli stessi sintomi, né le stesse paure. Questa fobia si sviluppa principalmente tra le persone ansiose di natura, già colpite da altre fobie, dalla depressione o dai DOC (disturbi ossessivo compulsivi). L’agorafobia appare anche in seguito a un trauma psichico (incidente, lutto, aggressione, disoccupazione ecc.). In Italia, dal 2 al 5% della popolazione soffre di questa fobia.
Nota bene: l’agorafobia non è la demofobia (la paura della folla).
Le manifestazioni dell’agorafobia: quali sono i sintomi?
Tra ansia che si accentua e crisi di angoscia: l’agorafobia si manifesta quindi in certe circostanze propizie alla paura, a seconda del paziente:
- Senso di vertigine e malessere
- Palpitazioni
- Tachicardia
- Dolore al torace o addominale come per una crisi cardiaca
- Nausea o vomiti
- Tremolii
- Sensazione di difficoltà a respirare o soffocamento
Questi sintomi sono molto simili a quelli degli attacchi di panico. Anche se non rappresentano nessun pericolo reale per la salute o la vita della persona, quest’ultima ha comunque l’impressione di morire e teme sopra ogni cosa di svenire e che non si riesca a soccorrerla.
Come trattare l’agorafobia?
Se hai paura quando esci di casa, se ti spaventa la folla, le situazioni che ti “bloccano” o quelle in cui hai l’impressione di essere incastrata, non aspettare oltre per consultare un professionista. Potresti arrivare al punto da non riuscire a svolgere nemmeno le attività della vita di tutti i giorni!
Come curarsi e uscire dall’agorafobia?
Prima ti rivolgi a un professionista e più chance ci sono di riprendersi completamente. Spesso il consulto di uno psicoterapeuta e l’assunzione di medicinali (come gli ansiolitici) può aiutare a controllare le situazioni critiche e continuare a vivere sereni. I medicinali comunque sono sconsigliati poiché il paziente dovrebbe imparare a vincere la propria fobia senza il loro aiuto. Spesso si preferisce la TCC (terapia cognitivo-comportamentale) che presenta ottimi risultati sull’agorafobia con un’efficacia all’80%.
Esiste un trattamento naturale?
I trattamenti omeopatici non hanno dato grandi risultati nella cura dell’agorafobia. In ogni caso, possono essere d’aiuto in complemento a una terapia con uno psichiatra. Questa fobia tocca persone molto ansiose di natura, passare per l’ipnosi, la sofrologia, l’agopuntura, lo yoga e la meditazione è ottimale per rilassarsi e calmare l’ansia.
Il consiglio della redazione – agorafobia, covid e lockdownLa crisi sanitaria che abbiamo vissuto e viviamo tutt’ora (nonché i vari lockdown) hanno fatto scaturire in alcune persone nuove paure del mondo esterno. Quando è finito il lockdown, alcuni di noi hanno sofferto della sindrome della capanna. Per altri il male è stato più profondo: diffidenza verso gli altri, paura del contatto fisico, stress quando si esce, disagio in pubblico. Questo disturbo è senza dubbio passeggero e legato al contesto ma non esitare a parlarne con uno psicologo o uno psichiatra. Non si tratta sempre di agorafobia, meglio esprimere il disagio il prima possibile.🤗 Capirsi, accettarsi, essere felici... Qui e ora! #BornToBeMe |
Fonte: Agorafobia