Non riesco ad alzarmi dal letto: zoom sulla clinofilia

Aggiornato il da Giada Paoli

Sto bene solo a letto. Questa è la frase che risuona nella mia testa quando suona la sveglia o dopo una lunga giornata, ma riesco comunque ad alzarmi. Per una persona che soffre di clinofilia, non è così facile: restare a letto diventa una dipendenza. La clinofilia è la voglia irrefrenabile e ossessiva di restare a letto... E non è così bello come potrebbe sembrare. Hai voglia di saperne di più?

Non riesco ad alzarmi dal letto: zoom sulla clinofilia

 

Quali sono le cause?

Per dare una definizione rapida della clinofilia possiamo rifarci all’etimologia della parola: “amare restare sdraiati”. Una persona che soffre di clinofilia ha bisogno di restare sdraiata. Non riesce ad alzarsi per nessun motivo e può restare a letto anche diversi giorni di fila e non uscire più di casa. Spesso erroneamente associata alla pigrizia, la clinofilia non è legata al bisogno di dormire.

👉 La casa, il letto rappresentano un luogo protetto nel quale la persona si sente bene e al sicuro.

Un sintomo più che un disturbo: la clinofilia tra schizofrenia e depressione

La clinofilia non è una patologia a sé ma il sintomo di diverse patologie:

  • Stanchezza cronica;
  • Il burn-out: incapacità improvvisa di alzarsi la mattina a causa di una stanchezza fisica, morale ed emotiva;
  • Ansia, in particolar modo l’ansia sociale: angoscia al risveglio, bisogno di restare a letto, paura dell’esterno che paralizza;
  • Psicosi paranoica: delirio di persecuzione, paura dei pericoli esterni;

E più frequentemente:

🧠 La clinofilia è uno dei sintomi più frequenti della depressione. Manca l’energia, non c’è alcuno slancio positivo che spinga ad alzarsi e uscire. A proposito della schizofrenia, la sindrome dissociativa crea un’inibizione che impedisce qualsiasi volontà. In caso di pragmatismo, la persona schizofrenica è incapace di agire, di fare qualsiasi cosa di concreto, di mantenere un comportamento adatto ai bisogni quotidiani e resta quindi a letto.

Si nota anche che certe fobie, in particolare l’agorafobia, possono condurre alla clinofilia. In questo caso, la persona è perfettamente cosciente del problema ma non riesce a risolverlo perché la paura ha la meglio sulla ragione.

Ecco perché la clinofilia non va presa alla leggera. Spesso è purtroppo segno di qualcosa di più grave. La persona che ne soffre dovrebbe quindi essere costantemente sorvegliata dai propri cari, sopratutto se la situazione perdura nel tempo. La clinofilia, oltre ai disturbi psichiatrici, potrebbe avere anche pesanti conseguenze fisiche:

  • Stanchezza cronica;
  • Forte costipazione o addirittura fecaloma (ovvero l’accumulo di feci nel retto);
  • Lesioni da pressione e ulcera;
  • Perdita della massa muscolare.

Una questione di tempo

Il letto è la salvezza, un luogo intimo e sicuro. Ricorda un po’ la sindrome della capanna che ha colpito tantissime persone dopo la fine del lockdown. Nei momenti difficili, per calmare un periodo di stress, un fallimento ecc è normale volersi rifugiare a letto, piegarci su noi stessi per qualche ora o anche tutto il giorno. La situazione diventa però preoccupante sul lungo periodo, quando impedisce di vivere la propria vita (annullando attività, rifiutandosi di vedere amici e familiari ecc).

Cura: come uscire dalla clinofilia?

Se la clinofilia è un sintomo della depressione o della schizofrenia il suo trattamento si integra in un trattamento più generico: antidepressivi, antipsicotici, ansiolitici.

Nei casi in cui la clinofilia appare al di fuori di questi disturbi sarebbe bene rivolgersi a un professionista. Il tuo medico potrà indirizzarti verso uno specialista e/o fare una prima diagnosi. Puoi anche rivolgerti direttamente a uno psicologo che potrà aiutarti a capire da cosa deriva il problema, come risolverlo e come trovare l’energia e la motivazione.

Alcune terapie possono aiutare a uscirne. La TCC favorirà una ristrutturazione positiva dello schema di pensiero. O ancora la terapia interpersonale (TIP) che aiuta a capire l’importanza e i benefici dell’interazione sociale, del legame con gli altri.


Il consiglio della redazione: un sintomo da non sottovalutare

Non volersi alzare dal letto è un sintomo da prendere sul serio. Se tu o qualcuno che ti sta vicino tende a trascorrere sempre più tempo a letto, non sottovalutarlo! Non si tratta solo di una “cattiva abitudine”... se il problema persiste è bene contattare uno psicologo. 
 
🤗Capirsi, accettarsi, essere felici... Qui e adesso! 
#BornToBeMe


Fonte: Serenis

Articolo suggerito da Giada Paoli

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